I consigli del Wwf per un Natale ecologico

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Nel periodo delle feste natalizie sono davvero tantissimi gli abeti che brillano di mille luci nelle case e nelle strade. Il Wwf è da sempre in prima linea per stimolare e far crescere nella gente una sempre maggiore sensibilità e rispetto nei confronti degli alberi suggerendo di non comprare abeti vivi per le festività scegliendo in alternativa quelli realizzati con materie riciclate.

Sono ormai anni che le amministrazioni peninsulari, visti anche i costi e gli insuccessi dell’acquisto e dei tentati trapianti di grossi abeti veri, hanno seguito i consigli del Wwf. Oggi possiamo assistere ad una vera e propria competizione artistica a realizzare sculture luminose di grossi abeti di Natale artificiali, che si ergono maestosi nelle principali piazze a rallegrare turisti e cittadini.

Ma ci sono altre valide soluzioni per aiutare la natura, ad esempio decorare con un pizzico di creatività, piuttosto che un abete proveniente da lontano, qualche altro tipo di pianta sempreverde più adatta al nostro clima: un ginepro, un pino, un cipresso, un tasso e, perché no, un lauro, un carrubo, un leccio, un corbezzolo, un arancio o un limone.
Se si sceglierà questa soluzione allora, dopo le feste, si potrà ripiantare il proprio “ginepro di Natale” o corbezzolo (o altra specie) dove meglio si crede: queste piante infatti appartengono alla macchia mediterranea e ben si adattano al clima e alla natura del terreno dei nostri giardini. Inoltre le loro bacche ed i loro frutti saranno di prezioso aiuto alla fauna selvatica.

Pochi sanno che l’Abete rosso (il cui nome è Picea Abies), conosciuto da tutti come Albero di Natale, cresce spontaneamente tra gli 800 ed i 2300 metri di altitudine. Appartiene ad una famiglia molto antica, quella delle pinacee. Ama la luce e i terreni umidi, sciolti e acidi, resiste alle basse temperature invernali e ai geli primaverili. Gli abeti sono alberi del freddo, il loro nome evoca paesaggi invernali ammantati di neve e silenziosi e nel loro habitat naturale, in alta quota, possono raggiungere i 50 metri di altezza e, in alcuni casi, la ragguardevole età di 1200 anni. Spesso in penisola sorrentina li si trova nei giardini privati, nei condomini, nei parchi e nelle aiuole cittadine: questi alberi sono stati impiantati impropriamente al termine delle festività natalizie e, sebbene appaiano in buono stato vegetazionale, non raggiungeranno mai dimensioni ed età notevoli.

Ma per chi ha intenzione di acquistare un abete vivo da far “sopravvivere” ecco i suggerimenti del Wwf:
fare attenzione che abbia un apparato radicale sano ed il cartellino che ne indichi il vivaio di provenienza;
scegliere un alberello di dimensioni modeste che abbia un apparato radicale sufficiente e senza grossi fittoni recisi;
annaffiarlo in abbondanza una volta a casa;
evitare di posizionarlo al caldo accanto ai termosifoni o al caminetto;
al termine delle festività, liberarlo dallo stretto vaso provvedendo a sostituirlo con uno sufficientemente grosso dove vivrà per un pò.

Ma poi, se si vuole “salvarlo”, bisognerà adoprarsi ad impiantarlo quanto prima nel suo habitat naturale, in alta montagna.

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