Il trasporto pubblico in Campania continua ad essere oggetto di polemiche. Anche stavolta nel mirino finisce l’Eav, o meglio, l’ex Circum. Al centro della questione la stazione di Pompei-Scavi, interdetta, per metà, ai turisti disabili. Il sottopasso, infatti, non è attrezzato per i portatori di handicap. L’abbattimento delle barriere architettoniche, a quanto pare, in una città Patrimonio dell’Unesco che ogni anno registra sei milioni di turisti è considerato un optional, non un obbligo.
Ma qual’è il problema? Gli stranieri in arrivo da Napoli che non sono in grado di muoversi autonomamente, ma che decidono ugualmente di visitare il sito archeologico, possono tranquillamente accedere gli scavi. Disco rosso, invece, per chi parte da Sorrento: lo scalo alla fermata del sito è interdetto. Il problema, poi, si ripresenta in direzione inversa. Dopo aver visitato Pompei il turista portatore di handicap che alloggia a Napoli ha la possibilità di prendere solo il treno per Sorrento. Chi, invece, alloggia in penisola sorrentina non può far rientro in albergo ma, se vuole, può andare a Napoli.
Il sottopasso della stazione di “Villa dei Misteri”, in realtà, non è mai stato agevole per i turisti diversamente abili. Però, fino ad ora, nessuno aveva protestato. Fino a quando non è comparso un avviso che ha indignato l’opinione pubblica. “Questo impianto relativamente alle persone con ridotta mobilità è accessibile in direzione Sorrento e non in direzione Napoli. La stazione accessibile più vicina è Torre Annunziata”.
“La direzione dell’Eav – commenta una guida turistica – probabilmente ignora che non ci sono mezzi di trasporto pubblici per disabili che collegano la città degli scavi con quella oplontina. Quindi mi metto nei panni di un turista straniero con problemi motori, che non conosce il territorio, come può raggiungere la stazione di Torre Annunziata?”.
L’unica assistenza concessa dall’ente trasporti pubblici è solo un numero verde 8002111388 non facile da contattare. Alcuni gestori telefonici mobili, infatti, non sono abilitati a collegamenti con i numeri verdi. Il telefono pubblico che si trova in stazione è solo a scheda ed è installato ad una altezza non consentita a chi siede in carrozzella. L’alternativa per far rientro a casa o in albergo sono i taxi e le auto a noleggio con autista. A meno che gli accompagnatori non siano uomini forzuti, capaci di caricarsi sulle spalle i portatori di handicap e percorrere più di 300 metri a salire e scendere per scale ripide e strette.
Alcuni accompagnatori turistici e tour operator stanno avviando una petizione da inviare ai ministri dei Trasporti e dei Beni culturali. Questo stato di cose che scoraggia i turisti con handicap ad avventurarsi tra le antiche vestigia vanifica gli sforzi compiuti dalla Soprintendenza per abbattere tutte le barriere architettoniche e realizzare una “Pompei per tutti”.