Arriva l’ok della giunta comunale di Vico Equense alla delibera che definisce le condizioni per il piano di rateizzazione straordinaria per quanto riguarda i 4 milioni e 200mila euro che sono chiamati a versare gli assegnatari degli appartamenti delle cooperative L’Ulivo e Domus Aequana di via Le Pietre. È la strada individuata dall’amministrazione per chiudere una vicenda che si trascina ormai da quasi 50 anni e che riguarda l’indennizzo corrisposto al proprietario del suolo dove sono state edificate le palazzine.
Dopo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato che impone alle 27 famiglie di versare il dovuto, il Comune ha inviato le ingiunzioni di pagamento da circa 150mila euro per ogni nucleo.
“Insieme agli uffici preposti, ci siamo presi carico di questo enorme problema – spiega al Mattino il sindaco Giuseppe Aiello -. Abbiamo incontrato più volte i condomini, dopo la lettera di messa in mora ricevuta dal commissario straordinario nominato dalla prefettura e incaricato della riscossione. L’obiettivo era mitigare la pressione economica, attraverso un rateizzo molto lungo, spalmato in 20 anni, con la possibilità di intervenire sugli interessi”.
“Ci siamo presi del tempo per verificare la fattibilità dell’operazione e abbiamo ampliato le rate fino a 30 anni con la possibilità di pagare solo gli interessi legali previsti dalla sentenza, ed eliminando la parte variabile – aggiunge il primo cittadino di Vico Equense -. Tutto ciò anche in contrasto con il regolamento comunale, per far fronte a un’emergenza sociale, visto che tante famiglie delle cooperative vivono di pensione e non possono sostenere queste cifre. Abbiamo fatto il massimo e per questo ringrazio gli uffici per aver portato a termine un ragionamento di comunità e provare ad alleviare il dispiacere di questi cittadini”.
In base ad un calcolo del Comune ciascun nucleo familiare dovrebbe pagare circa 500 euro al mese per un totale alla scadenza dei 30 anni pari a 180mila euro tra quota capitale ed interessi. Ma i condomini ritengono che i costi saranno maggiori.
“Secondo quanto stabilito dalla delibera, il tasso legale, fissato al 2% a partire dal 2025, resterà invariato per l’intera durata del piano di rateizzazione – spiegano gli assegnatari -. A questo si aggiunge la rivalutazione monetaria, un meccanismo che adegua il debito all’inflazione e che, nel lungo termine, farà lievitare significativamente l’importo complessivo da restituire. Le simulazioni mostrano che, in 30 anni la cifra originaria aumenterà di circa 50mila euro solo per gli interessi, a cui si somma una rivalutazione imprevedibile ma sicuramente gravosa”.
La misura, in base ai conteggi, andrebbe a colpire in modo particolarmente severo coloro con minori disponibilità finanziarie chiamati a sostenere rate più alte nel lungo periodo, oltre a farsi carico dei costi bancari e notarili legati all’ipoteca. Al contrario, il piano sembra favorire chi dispone di risorse sufficienti per saldare rapidamente la propria posizione. “È una situazione paradossale e ingiusta – lamenta un condomino -. Dopo i sacrifici dei miei genitori ed aver liquidato mio fratello, mi ritrovo a dover scegliere se vendere e trasferirmi fuori dalla penisola o dire ai miei figli di rinunciare all’università e andare a lavorare”.