Definire le strategie da adottare a breve e a medio termine, e ribadire il principio della partecipazione – in tutte le sue sfaccettature – come unico antidoto alla rassegnazione. Sono le due tematiche che hanno caratterizzato il nuovo incontro tenutosi lo scorso 8 giugno tra i rappresentanti delle Unità pastorali, delle comunità ecclesiali e delle realtà associative della penisola sorrentina, riuniti in un Coordinamento spontaneo, sorto lo scorso 13 gennaio all’indomani della chiusura del pronto soccorso di Vico Equense, della non-operatività del reparto di Chirurgia e delle criticità – che hanno determinato una inaccettabile operatività a singhiozzo – del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Sorrento.
In tal senso, nei prossimi giorni, è in agenda una nuova interlocuzione coi vertici della Regione Campania e dell’Asl Napoli 3 Sud, per fare il punto della situazione, anche alla luce dell’andamento del bando per l’arruolamento di cinque nuovi medici anestesisti e rianimatori, deliberato dall’Asl esclusivamente per l’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Sorrento.
L’occasione sarà propizia anche per conoscere una tempistica di massima per la riapertura del Pronto Soccorso di Vico Equense, le cui sorti saranno anche oggetto di una mobilitazione organizzata da alcune associazioni e sigle sindacali del territorio, nella città alle porte della costiera sorrentina, il prossimo 18 giugno.
“Come per la mobilitazione di Sorrento dello scorso 29 maggio – sottolineano i componenti del Coordinamento -, la nostra linea di condivisione del criterio di partecipazione non cambia. L’abbiamo sottolineata allora, la ribadiamo oggi. La partecipazione, libera da strumentalizzazioni di sorta, va sempre incoraggiata in tutte le sue sfaccettature, specie in un territorio spesso abituato a restare alla finestra, anche quando sono in gioco i diritti essenziali.
Vanno riconosciute come preziose tutte le iniziative che provano a generare dei processi, affinché le istituzioni preposte assumano decisioni e operino con fatti e scelte concrete. Il ritrovarsi per confrontarsi su una tematica così delicata, come la sanità pubblica nel nostro territorio, è un segno di partecipazione che va sostenuto, incoraggiato e considerato nella sua accezione originaria (quella più “nobile”).
Eventuali opere di strumentalizzazione e di riduttivismo non ci interessano, non le assecondiamo, non le alimentiamo. Come già riportato alla vigilia dell’appuntamento di piazza di Sorrento, ciò che sta a cuore a tutti, indistintamente, è avere nel nostro territorio ospedali funzionali ed efficienti, a partire dalla disponibilità di risorse umane adeguate. E questo, indipendentemente da ogni discorso, ancora in fase prospettico, di ricollocazione infrastrutturale”.