VICO EQUENSE. La “Fondazione con il Sud” concede al “Cantiere Sociale”, diretto dallo psicologo Giuseppe Errico, un finanziamento per la realizzazione del progetto “Il Cielo in una stanza”, struttura diurna e residenziale per l’accoglienza e il rafforzamento dell’integrazione sociale di persone svantaggiate, anche con disagio psichico.
Il progetto sovvenzionato consiste nella costituzione e l’avviamento di una struttura permanente per la prestazione di servizi socio-sanitari ed educativi a favore di soggetti deboli e per la cura ed il rafforzamento dell’integrazione sociale delle persone disagiate. Il centro sorgerà in via Madonnella, e sarà dotato di uno spazio utile per le diverse attività dedicate agli utenti (laboratori, corsi, atelier).
Si tratta di un percorso di cura, riabilitazione e progressiva acquisizione di autonomia, in un ambiente di vita caratterizzato da relazioni personalizzate, serene e rassicuranti. La struttura, sarà gestita dall’associazione “Movimento Famiglie”, in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Vico Equense, vari enti pubblici e del terzo settore: Asl Napoli 3-Sud, Università degli studi di Napoli “Federico II”, “Cantiere Sociale”, Associazione “Obiettivo 1”, Associazione “Ipers”, Agenzia “Arcipelago Onlus”, le cooperative sociali “La Locanda” e “Il Delfino”, Unitre, Associazione “Aiserv”, Caritas parrocchiale SS. Ciro e Giovanni di Vico Equense ed “Abili Diversamente”. All’iniziativa contribuiscono numerosi operatori ed esperti delle diverse aree socio-sanitarie (cura, prevenzione, riabilitazione).
L’obiettivo, è il superamento e la cura della situazione di disagio nel rispetto della centralità della persona e della specificità di caratteristiche, convinzioni e bisogni individuali, consentendo al disagiato d’essere protagonista attivo del proprio processo di guarigione in funzione del benessere psico-emozionale, dell’integrazione sociale e dell’autonomia personale. Si prevedono inoltre, dal secondo anno di attività e a seguito di un’intensa attività di formazione di base, anche la messa in campo di un programma mirato di riabilitazione, educazione e/o convivenza rivolto a giovani e agli adulti sul tema del “dopo di noi”.