Un Albero della Vita per i giovani pazienti del Monaldi

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Un Albero della Vita per i giovani pazienti dell’ospedale Monaldi. Realizzato con il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, che ha colpito le Alpi ad ottobre 2018, è stato donato dagli artigiani di Federlegno. Un’iniziativa nata nell’ambito delle attività condotte dai docenti dell’Istituto Comprensivo Nazareth di Napoli, in servizio nel plesso scolastico stanziato presso la struttura ospedaliera con classi per l’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Un percorso avviato lo scorso anno con diversi laboratori a tema, con il riciclo degli oggetti di uso quotidiano, che a Natale ha portato alla realizzazione di un albero con cassette della frutta riciclate e altri oggetti trovati in giro, tra le corsie e nella pineta vicina all’ospedale. Attività proseguite fino a febbraio dello scorso anno, interrotte dall’emergenza sanitaria per Covid-19.

Ma gli insegnanti del plesso, hanno comunque proseguito il lavoro a distanza, nonostante le difficili condizioni di lavoro. Al termine di contatti preliminari, Federlegno si è resa disponibile a realizzare un Albero della Vita sulla scorta di un modello disegnato da bambini e insegnanti. Un modello interamente costruito con i resti del legno ricavato dagli alberi abbattuti nel 2018 dalla violenta tempesta che investì diverse foreste alpine.

Con l’avvio del nuovo anno scolastico, superati i problemi di trasporto, l’Albero della Vita è stato installato presso le sale dell’ospedale Monaldi. Purtroppo, ancora una volta le problematiche generate dalla pandemia hanno reso impossibile l’organizzazione dell’evento inaugurale per l’accoglienza di un’opera che avrebbe dovuto, simbolicamente, costituire un segnale di buon auspicio per tutti i bambini ricoverati.

Ma i giovani pazienti non si sono arresi, e con l’aiuto degli insegnanti, hanno iniziato a scrivere lettere, pensieri e a realizzare piccoli lavori, da appendere all’Albero; un segnale di sfida alle malattie che li attanagliano e alla difficile condizione pandemica che li limita ulteriormente.

“Il nostro obiettivo è mantenere attivo il legame di questi giovani pazienti con il mondo esterno – spiega Iolanda Santaniello, docente del plesso scolastico presso l’ospedale Monaldi –. Una realtà difficile che li candida, con alte probabilità, alla dispersione scolastica. Soprattutto i giovani costretti alle lunghe degenze, a causa delle tante assenze, rischiano la perdita di motivazione”.

Il servizio di assistenza scolastica è attivo in quattro diversi reparti: trapianti di cuore adolescenti; cardiochirurgia trapianti pediatrici; cardiologia pediatrica; ambulatorio. Le lezioni si svolgono in apposite aule, mentre per i piccoli pazienti allettati gli insegnanti si spostano attraverso le corsie, portando di stanza in stanza quel barlume di normalità che aiuta i bambini a distrarsi, almeno in parte, la difficile realtà che sono costretti ad affrontare.

Un processo di recupero che nasce dalla collaborazione del direttore generale dell’ospedale Monadi, Maurizio Di Mauro, il dirigente scolastico della Scuola Polo regionale, Vincenzo Varriale, il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Nazareth di Napoli, Carmela Libertino.

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