Ieri il primo sopralluogo dei periti chiamati ad accertare le cause della tragedia della funivia del Faito. Tecnici che hanno puntato la loro attenzione in modo particolare sui freni di emergenza e sullo stato del cavo e dei congegni che permettevano la salita e la discesa delle cabine dell’impianto. Con loro il pool di magistrati che indaga sull’accaduto insieme agli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, della Squadra Mobile di Napoli e della polizia scientifica.
Il dirupo dove giacciono i rottami della cabina precipitata sono stati raggiunti grazie al supporto dei vigili del fuoco, del soccorso alpino della guardia di finanza e del soccorso alpino speleologico stabiese. Gli inquirenti hanno effettuato una prima ispezione visiva delle due cabine, sia di quella precipitata causando 4 morti e un ferito grave che dell’altra rimasta intatta a pochi metri dalla stazione Eav di Castellammare. La polizia scientifica, anche con l’ausilio di un drone, ha invece effettuato delle riprese per documentare tutto senza spostare i reperti né alterare lo stato dei luoghi, in vista di successivi accertamenti irripetibili che vedranno anche la partecipazione dei periti nominati dalle difese degli indagati.
Il fascicolo aperto dalla Procura di Torre Annunziata è relativo alle ipotesi di reato – in concorso con altre persone da identificare – di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Al momento, per atto dovuto, sono iscritti nel registro degli indagati quattro dirigenti e funzionari di Eav: si tratta di Marco Imparato (responsabile esercizio e manutenzione della funivia), Pasquale Sposito (direttore operativo), Giancarlo Gattuso (dirigente infrastrutture) e Pasquale Di Pace (capo impianto), tutti dunque con un ruolo nella gestione dell’impianto di risalita.
Il sopralluogo ha consentito ai consulenti di avere un primo quadro di quanto accaduto e per vedere dal vivo e registrare in video l’attuale stato dei freni di emergenza. Quello, a valle, ha funzionato senza problemi, mentre l’altro, invece, non sarebbe entrato in azione. Ma è stato anche possibile verificare lo stato del cavo di trazione e dei congegni che permettevano lo scorrimento delle due cabine, per comprendere se ci siano danni e lo stato di manutenzione fosse adeguato agli standard di sicurezza e corrispondente alla documentazione già stata acquisita dagli inquirenti.
Oggi pomeriggio, nel frattempo, saranno eseguite le autopsie sui corpi delle vittime: Elaine Margaret Winn (Gran Bretagna, nata nel 1967), Graeme Derek Winn (Gran Bretagna, nato nel 1960), Carmine Parlato (Vico Equense, 59 anni) e Janan Suliman (Mashhad in Bassa Galilea, 1999). Il fratello di quest’ultima, Thabet, è ricoverato in gravissime condizioni all’Ospedale del Mare di Napoli, anche se i medici parlano di lievi miglioramenti.