META. Nulla di fatto nel corso del vertice svoltosi ieri tra il sindaco, Giuseppe Tito ed i proprietari degli stabilimenti balneari in merito all’introduzione del ticket per accedere alle spiagge a carico dei non residenti. I titolari dei lidi hanno opposto una serie di difficoltà che che dovrebbero affrontare sotto il profilo fiscale ed organizzativo, come la necessità di introdurre una contabilità separata e magari destinare alcuni dipendenti solo alla riscossione della tassa per i bagnanti.
Ora, quindi, si lavora su di una diversa ipotesi: un contributo ecologico da far pagare ai non residenti che intendono fare il bagno lungo i tratti di spiaggia libera tra la Marina di Meta, la baia di Alimuri e la Conca. L’idea del sindaco Tito è di affidare questi tratti di litorale al consorzio dei balneari che dovrà provvedere alla vigilanza e alla materiale riscossione del ticket, con l’assistenza delle forze dell’ordine, senza la possibilità, però, di noleggiare sdraio, lettini e ombrelloni ai bagnanti.
I proventi saranno destinati in parte agli operatori a titolo di rimborso-spese e per il resto al Comune che potrà reinvestirli in iniziative per la sicurezza in mare e sulla terraferma. Bisogna, però, capire come strutturare sul provvedimento. Va preliminarmente definita la formula con cui attuare questa misura: il primo cittadino di Meta pensa ad un’ordinanza ad hoc che in ogni caso, sarà preceduta da un confronto tra le forze politiche in Consiglio comunale.
Poi è necessario capire quali poteri saranno attribuiti ai dipendenti del consorzio chiamati a fare da esattori all’ingresso delle spiagge libere, come saranno riscossi e certificati i soldi incassati e quali sanzioni scatteranno per gli eventuali portoghesi. Insomma tutta una serie di questioni da chiarire il prima possibile se si vuole effettivamente arrivare ad introdurre il ticket che possa scoraggiare almeno una parte di vandali, teppisti e veri e propri criminali dal raggiungere le spiagge di Meta.