Villa del Balbianello, a Lenno, sul lago di Como, uno dei beni del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, ospita fino all’Epifania la mostra di presepi artistici tra i quali spicca la maxi riproduzione della Natività del maestro artigiano della costiera sorrentina Giuseppe Ercolano. L’opera (foto in alto) è stata allestita in un’ala riservata della splendida dimora.
Di seguito la nota del Fai che annuncia l’evento:
Le visite alla villa si fanno ancora più suggestive grazie agli addobbi, le luci, le tavole imbandite e i preziosi presepi esposti. Tradizione tutta italiana, in Tremezzina i presepi assumono un’aura speciale poiché fondono la meraviglia del Natale con la bellezza di uno dei “borghi più belli del Paese” in un itinerario di spiritualità, creatività, arte e natura che vede al centro Villa del Balbianello.
In occasione delle festività, la villa ospita l’esposizione di presepi realizzata dall’Associazione Italiana Amici del Presepe, che rimarranno in esposizione fino all’Epifania.
Nell’elegante e romantica dimora, i visitatori potranno ammirare l’arte presepiale:
• Nella loggia Segrè con presepi Napoletani come quello del Maestro Giuseppe Ercolano
• Nella loggia Durini con presepi di carta dal territorio della Tremezzina e dal mondo
Il presepe del maestro artigiano Giuseppe Ercolano
La loggia Segrè quest’anno ospita, appunto, il grande presepe realizzato dal maestro artigiano Giuseppe Ercolano, specificatamente per Villa del Balbianello: la tradizione napoletana e uno dei luoghi più significativi del Lago di Como si incontrano per fare spazio alla rappresentazione della nascita di Gesù.
A Napoli, il presepe racchiude un complesso mondo di simboli, allegorie e metafore. Esso è un grande palcoscenico, ricco di figure umane, animali, oggetti e dettagli di ogni genere: non una semplice espressione artigianale, ma un’affascinante forma d’arte. Il pastore è l’elemento che vitalizza e rende unico il presepe, che fa da cornice alla natività, invadendo tutto lo spazio circostante la nascita e creando un’atmosfera di festa. Sullo “scoglio”, cioè la scenografia, si ammirano fiumi, montagne, case, cascate, scene di vita quotidiana in cui si inseriscono nobili, popolani, zampognari, rustici e mandriani, ma anche angeli annuncianti insieme ai re Magi, con il loro sfarzoso corteo orientale, osti e suonatori.
Legno e sughero sono i materiali alla base della realizzazione di un presepe, in modo da formare rocce, muri e strutture architettoniche, arricchite da muschio, rami e piccoli arbusti che ricreano un’ambientazione realistica, che ospita i personaggi della tradizione.
Le figure dei pastori (nella tradizione napoletana tutti i personaggi presenti sulla scena sono “pastori”) venivano in origine realizzate interamente in legno, come vere e proprie sculture a tutto tondo. Già dal Seicento, quando il presepe esce dalla chiese per popolare i palazzi nobiliari, i pastori vengono realizzati con uno scheletro in fil di ferro e stoppa sul quale vengono montati la testina in terracotta policroma con occhi di vetro, gli arti in legno e le meravigliose vesti in seta, arricchite con dettagli e particolari realistici, che spesso permettono di portare in un tempo diverso, a volte contemporaneo, la rappresentazione del presepe.
Il presepe si è diffuso nel tempo nelle diverse culture, trovando ispirazioni differenti per la ricostruzione scenica della Sacra Famiglia. Nel nostro caso, la tradizionale rappresentazione della nascita di Gesù prende vita sulle rive del lago di Como. La scena del Mistero è ambientata sotto i ruderi della basilica di S. Eufemia sull’isola Comacina; la Gloria degli Angeli, l’adorazione dei Magi e dei pastori rispettano i canoni della scuola napoletana settecentesca. La villa del Balbianello, sullo sfondo, accompagna lo sguardo del visitatore tra i vari personaggi che popolano la scena: dai tradizionali pastori a Renzo e Lucia, per esempio, che riportano immediatamente l’attenzione sul lago di Como e le sue famose vicende storiche e letterarie.