META. È durata appena un’ora la prima udienza per la causa di lavoro intentata da Francesco Schettino contro la Costa.
L’ex comandante della Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio dell’anno scorso all’Isola del Giglio, è arrivato al Tribunale di Torre Annunziata accompagnato dal proprio legale, Rosario D’Orazio. Ma in aula è rimasto ben poco. La seduta odierna, infatti, si è conclusa dopo poche battute. Il presidente Emanuele Rocco ha deciso il rinvio al 30 gennaio per prendersi del tempo per decidere circa l’istanza degli avvocati della compagnia di navigazione in merito alla cancellazione del processo di Torre Annunziata. I legali Camillo Paroletti e Stefano Marzuillo, hanno presentato una richiesta per l’interruzione della causa presso il Tribunale oplontino in quanto a Genova è già in corso il giudizio per accertare la legittimità del licenziamento di Schettino da parte della Costa.
Procedimento che si avvale della nuova procedura instaurata con la legge Fornero, molto più snella rispetto a quanto stabiliva la precedente normativa. Al momento, però, non è chiaro se il rito possa essere attivato solo dal lavoratore od anche dall’azienda. “Considerato che la lettera di licenziamento – ha detto l’avvocato D’Orazio – è stata recapitata a casa del comandante Schettino, siamo certi che a pronunciarsi debba essere Torre Annunziata”. Si è, insomma, instaurato un problema di competenze territoriali che ha portato il giudice Rocco a disporre il rinvio in attesa del pronunciamento del Tribunale di Genova.