Stop del Tar al parcheggio stagionale a Meta, a rischio anche gli altri della costiera

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Stop al parcheggio stagionale in un fondo agricolo. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Settima) si è espresso su di un ricorso presentato da un cittadino di Meta, rappresentato dall’avvocato Giovanni Pollio, contro il Comune della costiera sorrentina, per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia dell’ordinanza n. 39 del 2 marzo 2022, adottata dal sindaco Giuseppe Tito ai sensi dei commi 1 e 4 dell’art. 54 D. Lgs 267/2000.

In attesa della trattazione nel merito (l’udienza è fissata al 18 gennaio 2023) il Tar ha accolto l’istanza cautelare e ha sospeso gli effetti dell’ordinanza che consentiva la sosta degli autoveicoli nei giardini. I giudici amministrativi hanno rilevato che l’ordinanza si fondava su di una nota del prefetto (n. 41714/I AREA O.S.P.) risalente al 18 giugno del 2009 e risultava preceduta da plurimi provvedimenti di analogo contenuto adottati dal sindaco di Meta, pertanto ha ritenuto fondato il ricorso proprio in ragione della documentata reiterazione, in tempi diversi e senza soluzione di continuità, di provvedimenti aventi il medesimo contenuto, idonea ad escludere la presenza dei presupposti della contingibilità e della urgenza, necessari per l’esercizio del potere sindacale di cui all’art. 54, co. 4, d.lgs. n. 267 del 2000.

Appare chiaro che la reiterazione di ordinanze con il medesimo contenuto è potenzialmente idonea a differire sine die gli effetti di un provvedimento di urgenza, che dovrebbero essere necessariamente limitati nel tempo (Tar Lazio-Roma, sez. II, ordinanza 17.05.2012 n° 1731) ed induce ad escludere che le situazioni cui porre riparo siano configurabili come eccezionali e non preventivabili.

“Un sindaco – commenta Claudio d’Esposito presidente del Wwf Terre del Tirreno – non può usare il “potere” di emanare ordinanze extra-ordinarie una dopo l’altra negli anni by-passando, in tal modo, i vincoli e le leggi posti a tutela del territorio e del paesaggio. Quello che sta accadendo a Meta, dove ogni fondo agricolo, giardino o terreno, viene usato come parcheggio, lucrando sulla crescente richiesta, accade anche nei comuni limitrofi: Massa Lubrense, Vico Equense e Sorrento.

A Sorrento, in via Marziale, il Comune ha assentito opere inammissibili in zona A e propedeutiche all’uso del fondo agricolo come parcheggio a rotazione ormai da quattro anni. Prima di andare via il funzionario del Suap di Sorrento, ingegner Alfonso Donadio, ha sospeso la scia commerciale sul presupposto che la reiterazione sistematica di parcheggi su aree agricole ne determinasse un cambio di destinazione d’uso seppur in assenza di titoli urbanistici e paesaggistici.

A ben leggere le motivazioni delle “ordinanze” del sindaco di Sorrento si scopre che durante la pandemia ed il lockdown era necessario reperire posti auto a causa del Covid-19, che “limitava l’utilizzo dei mezzi pubblici” spingendo le persone a muoversi viaggiando “singolarmente ognuno con la propria macchina”. Finita la pandemia, invece, la motivazione per reperire parcheggi nei giardini era legata al fatto che la ripresa economica post-Covid avrebbe comportato un aumento di veicoli e turisti.

L’aumento dei turisti e la ripresa economica post-Covid la troviamo anche in un’ordinanza di Meta che, nel mese di novembre, ritenne necessario reperire posti auto nei giardini in previsione di un sold out di alberghi e attività. Intanto, nonostante tutto, le macchine tranquillamente giacciono, transitano e sostano in tantissimi (ex) giardini della penisola sorrentina, mentre ci si accinge a progettarne, costruirne e idearne di nuovi con buona pace del verde, della salute e della qualità della vita dei cittadini”.

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