Sorrento. Uffici lenti e poco attenti, il commissario Scialla richiama segretaria comunale e dirigenti

Ritardi, omissioni e rinvii nei procedimenti amministrativi che provocano le lamentele dei cittadini. A Sorrento la macchina comunale diventa un caso per colpa della lentezza che caratterizza l’attività degli uffici. A sollevare la questione è ancora una volta il commissario straordinario, Rosalba Scialla, che ha indirizzato una dura nota ai dirigenti e, soprattutto, alla segretaria generale dell’ente, Candida Morgera.

In particolare il prefetto punta l’attenzione sugli adempimenti da licenziare con urgenza come l’elenco degli eventi invernali e natalizi da realizzare, il regolamento per l’occupazione di suolo pubblico, la proposta per la riorganizzazione degli uffici, il nuovo bando per i Rup chiamati a gestire le opere pubbliche, il progetto per la pensilina in piazza De Curtis ed altro ancora.

Il commissario Scialla, quindi, richiama i responsabili dei diversi settori a “non assumere iniziative individuali ed estemporanee, che si rivelano imprudenti e inadeguate ad una struttura pubblica”. Decisioni che, “di frequente”, vengono prese senza neanche informarla, tanto che invita i funzionari a “procedere, con avveduta cautela, evitando lentezza, inerzia, violazione di obblighi, spese non autorizzate, concentrazione di poteri decisionali, superficialità nella gestione dei contratti e promozioni soggettive nelle attività di competenza” raccomandando “particolare cura nella redazione degli atti che devono essere sempre espressione dell’amministrazione e mai di scelte individuali”.

A questo proposito il prefetto rileva che alcune determine degli uffici tecnici, risultano redatte in modo superficiale, contraddittorio, con riferimenti normativi confusi ed errati, non coerenti con il D.Lgs. 36/2023 e le linee guida dell’Anac, adottati in totale autonomia decisionale, secondo un esercizio distorto della discrezionalità tecnica. Carenze che possono viziare i provvedimenti tanto da renderli annullabili.

È addirittura emerso, come si legge ancora nella missiva, che “atti attinenti un procedimento di interesse pubblico, vengono portati all’esterno ed elaborati in uno studio privato di un dipendente comunale”. La conseguenza di tutto ciò, rileva ancora il prefetto Scialla, è “uno sbilanciamento della macchina amministrativa, con conseguenti gravi carenze nella realizzazione dei programmi di opere pubbliche, omissioni, peggioramento dei servizi al cittadino, ritardi nell’erogazione delle prestazioni, inadeguatezza delle risposte ai bisogni collettivi”, a causa di “un conferimento di incarichi, non orientato alla competenza, alla professionalità e all’innovazione, e da una generale difficoltà nell’adottare le nuove tecnologie, creando un circolo vizioso di inefficienza e arretratezza”.

Alla segretaria generale, in particolare, si imputa il ricorso ad un modello organizzativo che “ostacola l’efficacia dell‘azione amministrativa, genera disordine e confusione, limita la capacità di innovazione e di miglioramento dei processi, opera un cattivo utilizzo delle risorse umane e determina una disaffezione al lavoro da parte dei dipendenti, che lavorano continuamente sotto pressione”. Si rende necessaria, insomma, una completa rimodulazione degli uffici “secondo il processo già avviato dalla segretaria supplente”.

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