Sorrento. Tensostruttura del porto non sicura, interdetta l’area

La tensostruttura che copre parte del porto di Marina Piccola non è sicura, interdetto un tratto della banchina. La decisione è stata assunta dalla Regione Campania ed ora le migliaia di passeggeri che devono imbarcare sui mezzi diretti verso le isole di Capri ed Ischia o che raggiungono Napoli sono costretti ad attendere sotto il sole cocente – e poi, quando sarà, sotto la pioggia – il via libera a salire a bordo. All’orizzonte si prospettano, quindi, pesanti disagi per l’utenza.

Ma ripercorriamo la vicenda che ha portato a questo epilogo. Nel primo decennio del nuovo millennio l’amministrazione comunale dell’epoca ottenne un finanziamento per allungare di 80 metri il preesistente molo di attracco delle navi. Ultimati i lavori le compagnie di navigazione che utilizzavano – e utilizzano – lo scalo di Marina Piccola si resero conto che per agevolare i passeggeri in transito era opportuno dotare parte della struttura di una copertura che facesse da riparo dagli agenti atmosferici.

Si fecero carico dei costi per la realizzazione e la successiva manutenzione del tendone. Nel 2010 il Comune chiese l’autorizzazione ad eseguire l’intervento al settore Demanio della Regione Campania che assegnò in concessione una superficie di circa 500 metri quadrati della banchina. Venne realizzata la tensostruttura e gli armatori, negli anni successivi, si preoccuparono anche degli interventi per prevenirne il deterioramento provocato dall’erosione dovuta alla salsedine oltre che da pioggia e vento.

Alcuni anni fa, però, il Comune decise di acquisire la copertura. A quanto sembra, però, fu complicato individuare un soggetto cui affidarne la cura. Anche se nel 2023, attraverso una determina, è stato aggiudicato con affidamento diretto ad una ditta specializzata, per un importo di 4850 euro, l’incarico di eseguire le “verifiche strutturali alla tensostruttura ubicata nel porto di Marina Piccola”, oltre a provvedere alla “esecuzione di prove non distruttive sulle strutture portanti in acciaio e sui collegamenti”.

Controlli che, in effetti, risultano eseguiti, come si rileva pure dalla documentazione prodotta dal’Ufficio Locale Marittimo di Sorrento che ha eseguito un’analisi del fascicolo relativo alle tensostrutture presenti sulla banchina del molo di sopraflutto e sul muro adiacente di cui alla concessione demaniale marittima numero 68 del 2016, acquisito dall’ufficio Demanio marittimo del Comune di Sorrento, dalla quale è emerso “che l’ultima verifica statica delle suddette strutture era stata effettuata in data 23 novembre 2023 e che tale inadempienza del concessionario alle prescrizioni del tecnico certificatore faceva decadere l’idoneità”.

In ragione di ciò la stessa autorità marittima ha chiesto alla Regione di “valutare l’interdizione delle aree di banchina degli ormeggi numero 4 e 5 coperte dalla tensostruttura”. Inoltre, nel corso di un sopralluogo effettuato lo scorso 9 settembre “si è rilevato che persistono le condizioni di deterioramento delle strutture e si è confermata la necessità di eseguire interventi urgenti su di esse e nell’immediato provvedere allo smontaggio dei teloni di copertura dei cavi di collegamento e del pilone centrale”.

Il Comune, quale concessionario, nel corso di un nuovo accesso del 16 settembre 2025, ha comunicato di “aver provveduto ad avviare la procedura di affidamento dell’intervento di smontaggio delle tensostrutture, con tempi previsti di circa 30 giorni e di provvedere a predisporre idoneo transennamento e opportuna segnaletica delle aree ricadenti sotto la tensostruttura (come si evince dalla foto in alto, ndr), per evitare la sosta dei passeggeri e consentire il solo passaggio degli stessi per l’imbarco degli ormeggi numero 1, 2 e 3”.

Da ciò la firma del decreto per l’interdizione dell’area da parte del funzionario della Regione competente sul Demanio marittimo. E già si rilevano i primi disagi per i passeggeri costretti ad attendere l’imbarco sotto il sole battente accalcati negli esigui spazi disponibili.

Per risolvere il problema si è immediatamente attivato l’avvocato Salvatore Ravenna, direttore dell’Acap, l’Associazione cabotaggio armatori partenopei. “Ho già incontrato il commissario straordinario del Comune di Sorrento, prefetto Rosalba Scialla, e lunedì sarò in Regione – spiega al nostro direttore per un articolo pubblicato su Il Mattino di oggi -. L’obiettivo è quello di individuare la strada giusta per la messa a norma della tensostruttura, tanto che non escludiamo un nostro intervento diretto. Comunque faremo tutte le valutazioni del caso: vogliamo impedire che il porto di Marina Piccola torni nelle condizioni in cui era 30 anni fa”.

Share this post

Scarica l’app SorrentoPress per rimanere sempre aggiornato
Download on app storeDisponibile su Google Play