SORRENTO. Il percorso meccanizzato tra il centro e il porto di Sorrento si farà. Ora non ci sono più dubbi. E si farà con una sorta di azionariato popolare, una formula che permette a tutti i cittadini di investire acquistando quote che saranno ufficialmente messe in vendita al prezzo di centomila euro cadauna. Le manifestazioni di intenti presentate fino ad ora hanno convinto il presidente della Fondazione Sorrento, l’armatore Gianluigi Aponte (foto in basso), che la strada è quella giusta.
Lo stesso Aponte, infatti, ha preso atto con soddisfazione che già una sessantina di adesioni sono state raccolte. E, trattandosi di manifestazione che mediamente riguardano la prenotazione di due quote (ci sono partecipazioni di società diverse che fanno capo agli stessi gruppi), il capitale impegnato oscilla intorno ai 12 milioni di euro. Manca poco al traguardo dei 16 milioni, cifra che dovrebbe essere sufficiente a garantire la realizzazione dell’opera.
La riunione presieduta da Aponte che si è tenuta sabato nei locali del Club Msc di Sant’Agnello ha fugato ogni dubbio: le adesioni ci sono, bisogna andare avanti con decisione. Anzi, il presidente Aponte ha auspicato che lo stesso spirito partecipativo della città aiuti a realizzare altre infrastrutture, a cominciare dal centro espositivo con annesso campo di calcio da realizzare in via Califano dove attualmente sorge il Campo Italia.
Aponte guarda avanti, dunque, e immagina una Sorrento pronta alle sfide future del turismo con infrastrutture adeguate. E vuole che alla realizzazione di queste opere partecipi direttamente la città, imprenditori, ma anche cittadini che possono partecipare anche sotto forma associativa se non dispongono del capitale per l’acquisto di una singola quota.
“Ci avviamo verso la costituzione della società – spiega il direttore della Fondazione Sorrento, Gaetano Milano (foto a sinistra)- consapevoli che con la volontà e la determinazione messa in campo dal presidente Aponte nessuna strada è preclusa. Possiamo già contare su circa 12 milioni di euro. Siamo certi che andremo ancora avanti nei prossimi giorni”.
La costituzione della società che dovrà portare in porto l’operazione è prevista tra un mese. Nel corso della riunione di sabato è già stato designato anche il presidente: sarà Nello Aponte, presidente della compagnia Navigazione Libera del Golfo.
Il progetto di meccanizzazione in linea di massima prevede la realizzazione di ascensori che dal parcheggio Achille Lauro arrivino alla quota di livello del mare, a Marina Piccola. A un sistema di tapis roulant in galleria toccherà il compito di colmare la differenza orizzontale tra il punto di atterraggio e la piazzetta adiacente la spiaggietta di Marina Piccola.
“Si tratta di orientamenti di massima, naturalmente. Non bisogna dimenticare – ha aggiunto Milano – che l’opera sarà progettata e appaltata dalla Agenzia regionale per la mobilità Acamir. La società che costituiremo è in quella fase che dovrà intervenire, partecipando alla gara per la costruzione e la gestione dell’opera”.
La scelta di chiedere l’intervento dell’Acamir fu fatta a suo tempo dal Comune: il sindaco Giuseppe Cuomo voleva la certezza che l’opera fisse realizzata. La società che sarà costituita e che rappresenterà la città dovrà avere la disponibilità finanziaria e tutte le carte in regola per presentare un’offerta congrua. Un’offerta che avrà dalla sua proprio la rappresentanza popolare della sottoscrizione.
E i tempi? Su questo fronte le certezze sono poche. Una nuova riunione con Aponte è stata fissata per il 22 giugno. Bisognerà valutare i tempi delle procedure che Acamir mette in campo. E proprio per questo lo statuto della società che si andrà a costituire prevederà espressamente il vincolo del capitale raccolto, anche se nella prima fase bisognerà versare solo il 25% di ogni singola quota. Dal notaio, dunque, bisognerà depositare 25mila euro per ogni quota opzionata. I saldi saranno necessari dopo, quando si passerà alla fase attuativa della gara di appalto.
di Antonino Pane da Il Mattino