A.A.A. cercasi disperatamente distributore di carburante. Può sembrare un appello fuori dal tempo, considerando che si va verso la transizione green che – se veramente si vuole salvare il pianeta – dovrà necessariamente portare all’abolizione dei motori a combustione. Ma l’obiettivo di un parco circolante formato da auto che non necessitano di benzina, gasolio e quant’altro di fossile è ancora lontano.
In Campania si stima che le vetture elettriche ed ibride siano, al momento, ancora meno del 3 per cento del totale. È chiaro, quindi, che, almeno per ora, non si può ancora ipotizzare di eliminare gli impianti stradali che erogano prodotti petroliferi. Tanto più in una località turistica come Sorrento, destinazione scelta da milioni di vacanzieri provenienti da ogni angolo del mondo.
Viaggiatori che si spostano con autobus, ma anche con vetture o scooter di proprietà o presi a noleggio, e che possono trovarsi in difficoltà nell’individuare i distributori quando iniziano a lampeggiare le spie che indicano la necessità di effettuare il rifornimento. Ma anche per i residenti non è semplice se tra un impianto e l’altro ci sono decine di chilometri di distanza.
Nonostante ciò qualcuno al Comune di Sorrento ha avuto la brillante idea, qualche tempo fa, di sopprimere la pompa di benzina che sorgeva al Capo di Sorrento (nella foto in alto), in un’area demaniale che si trova lungo la strada che raggiunge Massa Lubrense. Alla base del provvedimento il fatto che la zona dove sorge il distributore – che è comunque ancora al suo posto seppure chiuso da diversi mesi – è classificata dal Piano regolatore generale e dal Piano urbanistico comunale come centro storico. Eppure siamo in periferia. In una frazione che dista un paio di chilometri dalla città.
E se l’impianto del Capo di Sorrento è destinato alla chiusura, nel cuore di Sorrento continuano ad operare – senza che nessuno si preoccupi di intervenire – un distributore al centro di un incrocio, un altro sotto un palazzo ed altri a pochi metri dai binari della Circumvesuviana. E pensare che l’ex sindaco Marco Fiorentino, quando era in carica e la rete degli impianti era esattamente quella attuale, firmò un documento ufficiale attraverso il quale indicava l’impianto di via Capo fondamentale per la città considerato che serviva le località turistiche del Capo di Sorrento, di Marina di Puolo e di Priora.
Ma il vero problema è per chi abita a Massa Lubrense. Qui, dopo la chiusura dell’unico distributore esistente nel centro cittadino, sono tre quelli attivi, ma tutti sono raggruppati in poche decine di metri nella zona collinare di Sant’Agata sui due Golfi. In pratica per circa 12 chilometri è impossibile rifornirsi, distanza che aumenta sensibilmente se si prendono in considerazione le aree più periferiche come è, ad esempio, la zona amata dai vip di Nerano e Marina del Cantone.
Nonostante ciò a Sorrento si chiude il distributore più decentrato della città e si lasciano in funzione gli altri che si trovano tutti all’interno del nucleo urbano. Una scelta che crea senza dubbi disagi per l’utenza, anche se il danno maggiore lo ha subito il gestore, un giovane di Massa Lubrense che si è ritrovato dall’oggi al domani senza il lavoro sul quale aveva investito risorse ed energie.