Sorrento. Le richieste dei Comuni turistici italiani al Governo

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SORRENTO. Si sono riuniti nei giorni scorsi in maniera virtuale, ognuno collegato in video conferenza dalla propria sede, i sindaci dei Comuni che rappresentano il G20s delle spiagge italiane. Una rete nazionale delle destinazioni balneari che riunisce le venti più importanti località della penisola, tra cui Sorrento, più altre sei che si sono aggregate successivamente. Da sole attraggono annualmente circa 70 milioni di turisti con un evidente ed enorme impatto sul turismo nazionale sia in termini di numeri di presenze che di Pil generato.

Al centro dell’incontro, un’analisi della situazione anche alla luce di quanto determinato dal Governo con l’ultimo decreto “Cura Italia” e la volontà di fare fronte comune rispetto ad un comparto come quello turistico, che già oggi registra molte criticità in conseguenza della crisi determinata dall’epidemia del coronavirus che sta coinvolgendo a livello mondiale tutti i Paesi e in particolare modo l’Italia.

L’incontro dei sindaci del G20 è servito per condividere idee e proposte, per aiutare il rilancio del turismo attraverso la predisposizione di una lettera di richieste indirizzata a Governo, ministri e presidenti di Camera e Senato, nonché Commissioni competenti e inviata in questi giorni. I quattro punti critici su cui il documento insiste sono: lavoratori stagionali, aziende turistiche, comuni balneari, promozione turistica.

“Ogni anno la stagione estiva crea migliaia di posti di lavoro di durata pari o superiore a sei mesi, principalmente concentrati in quelli che vanno da marzo ad ottobre – spiega il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo -. Il Decreto Legge numero 18 del 17 marzo 2020, prende in considerazione i contratti di lavoro stagionali, all’articolo 29 sembra però limitare l’indennità del mese di marzo pari a 600 euro, esclusivamente ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali. Se tale dizione venisse interpretata alla lettera, moltissime persone non potrebbero fruire dell’indennità prevista dall’articolo 29. Ad esempio, coloro che nel 2019 hanno lavorato in un supermercato o in un’edicola per sei, sette, otto mesi, periodo di apertura di tali attività”.

Sul fronte della Naspi, si chiede una proroga da aprile fino all’apertura delle aziende turistiche, presumibilmente fino al 31 giugno. In caso di non apertura, la proroga della Naspi fino ad aprile 2021.

E sul fronte delle aziende turistiche? “Abbiamo previsto numerosi interventi – aggiunge il primo cittadino di Sorrento -. Serve esonerare gli stabilimenti balneari per gli anni 2020 e 2021 dalla corresponsione dei canoni demaniali ad eccezione dei Comuni per i quali risulta in vigore una normativa speciale. Per l’Imu sugli immobili destinati ad attività produttive, si ritiene necessaria una misura importante di rimodulazione del prelievo fiscale per quest’anno. Considerata l’improvvisa ed imprevedibile mancanza di liquidità, si considerano urgenti misure per la sospensione dei mutui, anche quota interessi, e le aperture di ulteriori linee di credito ad interessi agevolati per i prossimi 18 mesi”.

Stessa linea sui pagamenti tributi, rate di Agenzia delle Entrate e riscossioni, rate rottamazione. Serve poi dotare gli imprenditori di uno strumento agile di reclutamento dei lavoratori necessari, hanno osservato i sindaci del G20s, la sospensione o la rimodulazione per i prossimi 18 mesi dei pagamenti di contributi dei dipendenti e un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione.

“Abbiamo chiesto infine l’aumento delle quote dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni, per compensare il mancato gettito dei tributi locali, della tassa di soggiorno e di altre entrate anche connesse al turismo come parcheggi e occupazione del suolo pubblico, con lo scopo di garantire copertura e quindi conseguente programmazione agli enti territoriali – conclude Cuomo -. Riteniamo che lo Stato debba prevedere una rimodulazione con un aumento dei trasferimenti per i prossimi due anni. Questo sia per fare fronte alle impellenze nei bilanci già nel breve periodo, che per la riqualificazione e rilancio futuro delle destinazioni. Come accade per la maggior parte dei nostri principali competitor, lo Stato deve poi farsi carico di un’azione forte e propulsiva per difendere e promuovere l’immagine del turismo italiano ed, in particolare, del litorale italiano che subirà danni ingentissimi”.

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