Ruspe pronte a tornare in azione a Sorrento. A finire in macerie nelle prossime settimane sarà una struttura che sorge all’interno di un fondo agricolo di via Sant’Angelo, nella zona collinare del territorio cittadino, edificata quasi 17 anni fa. Si tratta di un immobile su tre livelli, per un totale di circa 830 metri cubi, realizzato in blocchi e con copertura in lamiere coibentate. L’edificio, poi risultato abusivo, venne individuato dai tecnici comunali durante un sopralluogo effettuato insieme agli agenti della polizia municipale nella primavera del 2005.
Due anni dopo il giudice ordinò la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi a cura dei proprietari dell’area o da parte del Comune di Sorrento in caso di inottemperanza. Ciò che puntualmente avvenne tanto che nel 2009 fu notificata ai responsabili dell’abuso “l’immissione nel possesso e la trascrizione nei registri immobiliari” da parte dell’ente di piazza Sant’Antonino.
Solo nel 2019, vale a dire dopo altri 10 anni, è stato affidato l’incarico ad un professionista per eseguire la procedura di demolizione, tecnico che ha effettuato i rilievi insieme al personale del nucleo Antiabusivismo della polizia locale nel febbraio del 2020. Sono emerse così delle inesattezze nell’identificazione catastale dell’immobile, tanto che si è resa necessaria un’ordinanza di rettifica dell’ingiunzione alla demolizione e ripristino. Solo dopo aver provveduto è stato possibile assegnare un termine di 90 giorni per abbattere l’abuso.
Si arriva così al marzo di quest’anno quando il pm Antonella Lauri della Procura di Torre Annunziata ha firmato il decreto di demolizione da eseguire entro 30 giorni da parte della proprietaria dell’area. Abbattimento non eseguito neanche stavolta come rilevato da tecnici comunali e vigili nel mese di giugno tanto che a luglio il pm Matteo De Micheli ha sollecitato il Comune ad intervenire in danno invitando esplicitamente l’ente a richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti «il finanziamento quale anticipazione delle spese occorrenti per procedere nel più breve tempo possibile al materiale abbattimento dell’immobile».
La cifra stimata da parte del consulente tecnico della Procura come anticipo per l’esecuzione dell’intervento è pari a circa 146mila euro. Il dirigente del settore Urbanistica del Comune di Sorrento, Elia Puglia, ha, quindi, stabilito con un proprio provvedimento firmato nei giorni scorsi di chiedere la metà della somma occorrente alla Cassa Depositi e Prestiti, mentre per l’altro 50 per cento si punterà ad ottenere le risorse dell’apposito fondo istituito da ministero delle Infrastrutture. Una volta ottenuti i finanziamenti si potrà procedere alla materiale demolizione, quando sono trascorsi quasi 17 anni dalla scoperta dell’abuso. Con questi ritmi ci vorranno secoli per abbattere tutte le costruzioni illegittime presenti in penisola sorrentina.