Sorrento. A Villa Fiorentino in mostra i presepi di Giuseppe Ercolano

“Sono innamorato del presepe tradizionale, quello dei maestri napoletani che portano avanti la scuola del Settecento”. Parola di Peppe Barra. Il popolare cantante e attore teatrale ieri pomeriggio è stato a Sorrento per inaugurare la mostra allestita a Villa Fiorentino dedicata alle opere presepiali di Giuseppe Ercolano. Artigiano che condivide una amicizia di vecchia data con Peppe Barra ed anche una comune visione del presepe tanto da definirsi “un purista” attento a proseguire nel solco della scuola partenopea, anche se, ammette, “non disdegno il confronto con punti di vista diversi come avviene proprio in occasione dell’esposizione allestita qui nella sede della Fondazione Sorrento”.

A fare gli onori di casa, prima del taglio del nastro, l’amministratore delegato dell’istituzione presieduta dall’armatore Gianluigi Aponte, Gaetano Milano, il quale ha annunciato altre iniziative per le feste: “La cooperativa l’Arcolaio sta predisponendo una serie di attività dedicate ai più piccoli che annunceremo nel dettaglio nei prossimi giorni”.

Nel frattempo ieri sera in tanti sono accorsi per il vernissage della mostra. E chi meglio di Peppe Barra, che con la sua “Cantata dei Pastori” da 50 anni incanta il pubblico di mezzo mondo, poteva tenerla a battesimo? Esposizione che si intitola “Giuseppe Ercolano e i Maestri del Presepe”, ed è una personale che vuole celebrare i 25 anni di attività dell’artista della costiera.

Un evento che, come evidenziato dallo stesso, Giuseppe Ercolano, rappresenta anche una sorta di gemellaggio tra la penisola sorrentina e la zona del Lago di Como, più esattamente tra Meta, cittadina dove risiede e svolge la propria attività, e Tremezzina, la località dove ha esposto le proprie creazioni incantando migliaia di visitatori in occasione della rassegna annuale “I Grandi Maestri del Presepe” ospitata per il Natale 2024 a Palazzo Brentano. Proprio in ragione del grande successo riscosso, la mostra è stata riproposta anche durante il periodo estivo a beneficio dei tanti turisti che raggiungono il lago.

Il pubblico accorso a Tremezzina ha avuto così la possibilità di conoscere il vero presepe napoletano, ben lontano dagli stereotipi mediatici e spesso banalizzati che circolano oggi, insieme alla profondità culturale, alla finezza artigianale ed alla carica simbolica di uno stile unico, che affonda le radici nella grande tradizione del Settecento.

L’esposizione di Villa Fiorentino, che è inserita nel cartellone “Surriento Gentile”, si articola in diverse sezioni, ciascuna concepita per offrire un racconto dinamico, ricco e plurale della Natività. Il presepe napoletano stile Settecento, fulcro dell’intera mostra, testimonia l’eredità artistica lasciata dai sovrani del Regno di Napoli e la capacita del maestri contemporanei, come appunto Ercolano, di rinnovarla, pur mantenendo intatte le tecniche tradizionali della scuola partenopea: figure modellate a mano, abiti in stoffa, ambientazioni scenografiche e dettagli minuziosi. Un lavoro certosino al quale collabora l’intero staff di Giuseppe Ercolano.

C’è poi la sezione nazionale che si avvale della proficua sinergia con il presepista di fama mondiale, Antonio Pigozzi, e di altri maestri come Luca de Ascentis, scenografo e presidente di Aiap Tremezzina, il quale da anni si dedica alla valorizzazione del presepe come forma d’arte e patrimonio condiviso, promuovendo progetti culturali che uniscono creatività contemporanea e tradizione antica.

Spazio espositivo che offre un confronto tra scuole, stili e visioni diverse, valorizzando la ricchezza dell’artigianato italiano e la capacità di reinterpretare la Natività attraverso materiali e linguaggi differenziati. Il percorso, che nasce da un “presepe monumentale”, si arricchisce di rimandi alla letteratura italiana ed alle rappresentazioni degli antichi mestieri, evocando atmosfere che hanno plasmato, nel corso dei secoli, l’immaginario collettivo legato alla nascita di Cristo.

A questo orizzonte narrativo si aggiunge una importante sezione fotografica, un progetto visivo originale e sorprendente che ha come protagonista il personaggio di Pinocchio. Le immagini, realizzate e curate con grande sensibilità e potenza evocativa da Umberto Astarita, introducono l’osservatore ad un presepe dedicato proprio al burattino nato dalla fantasia di Carlo Collodi, ispirato anche al testo del cardinale Giacomo Biffi “Contro Mastro Ciliegia”, in cui la storia di Pinocchio viene riletta in chiave morale e spirituale.

La sezione dedicata ai presepi di carta, provenienti da realtà italiane ed estere, mette in luce un’antichissima tradizione visiva che unisce tecnica, immaginazione, narrazione e colore. Spazio anche al presepe dipinto, opera del professor Giacomo Palladino, che costituisce un omaggio unico all’artista ed alle sue creazioni.

L’esposizione di Villa Fiorentino, ad ingresso libero, può essere visitata da oggi, martedì 2 dicembre 2025, e fino al 18 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, il sabato, la domenica e nei festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. I giorni 24 dicembre e 31 dicembre apertura fino alle 13 (chiuso il pomeriggio). Il 25 dicembre 2025 e il 1° gennaio 2026 Villa Fiorentino è aperta dalle ore 17 alle 20 (chiusa al mattino).

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