Al Social World Film Festival vince l’amore fuori dagli schemi

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VICO EQUENSE. Ieri la serata finale del Social World Film Festival con la premiazione delle migliori pellicole. La giuria di qualità presieduta da Valerio Caprara ha attribuito il Golden Spike Award al coraggioso “Fuoristrada” di Elisa Amoruso, mentre il Premio della critica, su indicazione di una seconda giuria, guidata da Titta Fiore, è andato a “L’intervallo” di Leonardo Di Costanzo.

“Fuoristrada” è il lungometraggio d’esordio della trentatreenne romana Elisa Amoruso. Si tratta di un documentario narrativo che racconta la storia di Pino-Beatrice, meccanico ed ex pilota di rally, transessuale. Nel film, la regista ne ripercorre il percorso di trasformazione e la storia d’amore con Marianna, donna rumena conosciuta come badante della mamma. La coppia s’innamora e si sposa, con una cerimonia alla quale tutte e due sono in abito da sposa. Nel documentario, a narrare tutto sono le vere Beatrice e Marianna, che attualmente vivono felicemente a Roma, nel quartiere San Giovanni, dove la prima lavora in un’officina e la seconda nell’adiacente sartoria.

 

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“Ho sentito il bisogno di raccontare questa storia d’amore – sottolinea la regista – perché l’ho trovata unica, prorompente e fondata su un sentimento così forte da superare qualunque barriera sociale e culturale. Al centro del film, infatti, c’è una famiglia non convenzionale, basata su un’unione diversa, eppure simile a tutte le altre. Di fatto, dunque, il mio è un viaggio alla scoperta dei mutamenti del costume e alla riscoperta di valori innati, mutati soltanto nella forma, ma solidi nella loro essenza”. «Con la macchina da presa – prosegue la Amoruso – ho seguito questa coppia unica nel suo quotidiano, cercando di descrivere i piccoli momenti autentici delle loro giornate, ma anche le grandi prove che questa forma d’amore così sfuggente e concreta, così poco definibile eppure definita ha attraversato e ancora attraversa. Insomma, penso di aver raccontato semplicemente la storia, nell’Italia di oggi, di due esseri umani che compiono scelte importanti e che vanno “fuoristrada”, trovandosi dapprima su rotte diverse e strade sconnesse, fino a ricongiungersi, poi, su uno stesso sentiero comune”.

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Alla serata finale della quarta edizione del Social World Film Festival, tenutasi all’Arena Loren, sono intervenuti numerosi ospiti del mondo dello spettacolo, tra i quali le attrici Jane Alexander, Euridice Axen, Mariangela D’Abbraccio, Giorgia Wurth, gli attori Alessio Boni e Matteo Branciamore, il cantante Marco Ligabue e il regista Toni Trupia. Miglior cortometraggio “The fifth horseman” di Kari Barber, riconoscimenti agli attori di “Sinestesia” di Erik Bernasconi (menzione speciale della giuria di qualità) e ancora a “Fuoristrada” (menzione speciale della giuria critica). Infine, la giuria giovani – 100 ragazzi tra i 23 e i 35 anni di tutta Italia – ha premiato Leonardo Di Costanzo per la regia de “L’intervallo”, Alessio Boni tra gli attori per “Sinestesia”, Christa Theret tra le attrici per “La brindille” e la stessa Elisa Amoruso per la sceneggiatura di “Fuoristrada”.

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