Scritte contro la polizia allo stadio di Sorrento, società e tifosi prendono le distanze

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Alla vigilia dell’ultimo match di campionato disputato dal Sorrento Calcio 1945 allo stadio Italia contro l’IlvaMaddalena, sono apparse sui muri dei bagni del campo sorrentino alcune scritte contro la polizia, in particolare la Digos. Sono in corso indagini per verificare chi abbia imbrattato il locale con le frasi contro le forze dell’ordine. Intanto il tifo organizzato e la società prendono le distanze dall’accaduto con due diverse note.

“La tifoseria organizzata del Sorrento Calcio rappresenta una realtà nota e apprezzata in tutta Italia per la sportività, per il rispetto degli avversari, per il senso di accoglienza e per l’assoluta serenità con cui si può assistere a una partita di calcio allo stadio – scrivono i tifosi rossoneri -. Si tratta di valori assolutamente indiscutibili che con orgoglio e sana passione sono stati portati in alto e in giro per l’Italia da sempre, sia durante i numerosi campionati di categoria superiore in cui ci si è trovati a ospitare realtà calcistiche molto più ampie e numerose sia in occasione di partite casalinghe sportivamente di valore per il raggiungimento di obiettivi sportivi importanti. La correttezza dell’intera tifoseria di Sorrento è riconosciuta anche dalle società e dai protagonisti che si trovano ad affrontare sul rettangolo verde la nostra squadra. Non potrebbe essere altrimenti visto che Sorrento e la sua penisola a livello internazionale sono famose e amate poiché rappresentano capitali del turismo e dell’accoglienza: tutto ciò, infatti, fa parte del nostro tessuto sociale, del nostro Dna, della nostra identità, del nostro vissuto. La violenza in tutte le sue forme non fa e non farà mai parte della nostra tifoseria, della nostra realtà sportiva, della nostra terra. Noi siamo tifosi sani e rispettosi: per questo, con chiarezza e pubblicamente, ci dissociamo pienamente dalle scritte apparse nei giorni scorsi allo stadio Italia. Quelle parole e quelle frasi non sono per nulla condivisibili né sono riconducibili a noi. Quelle scritte non possono neppure consentire, a livello mediatico, di fare una rappresentazione secondo la quale a Sorrento esiste un pubblico di violenti o intolleranti. Non è così. La correttezza e la sportività della nostra tifoseria sono pilastri fondamentali della nostra storia dimostrati anche in occasione di risultati sportivi negativi al termine di partite e campionati. Sorrento non è mai stata violenta e mai lo sarà! Le scritte offensive apparse in prossimità dei bagni dello stadio Italia, rivolte inequivocabilmente alle forze dell’ordine, non ci appartengono: verso le stesse nutriamo profondo disprezzo e ferma condanna”.

Anche il Sorrento Calcio 1945 si dissocia apertamente: “La società rossonera – si legge nella nota – condanna fermamente questo increscioso episodio che lede l’immagine del club e della città e si augura che al più presto gli autori di tale gesto vengano individuati e perseguiti. Allo stesso modo, il Sorrento Calcio 1945 ci tiene a sottolineare la correttezza che da anni caratterizza la tifoseria rossonera ma anche come nel tempo i sostenitori della squadra si siano distinti per numerose lodevoli iniziative solidali, non ultima la raccolta fondi in favore della piccola Maria Rosaria (che dovrà sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico) – avvenuta proprio in occasione del match contro l’Ilvamaddalena”.

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