Sono state interminabili ore di angoscia quelle vissute ieri da mamma Giovanna e papà Carmine tra il momento della sparizione del piccolo Gennaro ed il suo ritrovamento. Ieri mattina il piccolo di soli 3 anni, appena dopo le 9, ha prima aperto la porta del villino dei genitori affacciato sulla baia di Marina del Cantone, poi è riuscito a muovere la levetta del cancello del giardino e si è incamminato lungo la strada.
Per quattro ore è stato il panico per i genitori. Mamma Giovanna 37enne addetta in una farmacia della zona, lui 45enne aggiusta barche. Il bimbo aveva fatto colazione e poi si era addormentato, in casa con lui solo la madre impegnata a badare anche al piccolo Francesco nato appena 5 mesi fa. Il padre era già al lavoro.
Il piccolo si è svegliato ed è uscito da solo di casa. La mamma si è accorta dell’assenza di Gennaro appena sette minuti dopo e si è incamminata per andarlo a cercare. Poi l’allarme lanciato ai carabinieri. Nel primo pomeriggio l’attesa notizia: “Lo abbiamo trovato. Sta bene”. E giù un pianto liberatorio. E gli abbracci, tanti, con chi ha contribuito alle ricerche. Chi ha portato il proprio sostegno e chi si è incamminato per setacciare strade, sentieri e campi alla ricerca del bambino.
C’erano donne ed uomini in divisa. Ma soprattutto una intera comunità. Da Nerano fino a Marina del Cantone la mobilitazione è stata totale. Appena si è diffusa la notizia volontari sono arrivati da tutta Massa Lubrense ed anche dagli altri Comuni della penisola sorrentina. Circa 200 persone, pronte a dare il proprio contributo, a fare la propria parte purché Gennaro potesse tornare a casa sano e salvo.
Così è stato. E non è un caso che l’eroe di giornata sia proprio uno dei ragazzi del posto, nato e cresciuto in questo luogo incantevole. Fabrizio Mellino ha 31 e fa lo chef. Lavora nella cucina del ristorante di famiglia, lo stellato Quattro Passi. Ha trovato Gennaro proprio in un terreno alle spalle del locale. Dal suo racconto traspare l’emozione di un giovane che è consapevole di aver salvato il bambino ed al tempo stesso di aver fatto qualcosa per la sua gente, quella con la quale vive ogni giorno.
“Setacciavamo i sentieri che ci piace percorrere quando abbiamo un po’ di tempo – racconta Fabrizio -. Ad un certo punto ho detto “proviamo ad andare da questa parte” e la fortuna ha voluto che fosse proprio lì. L’ho visto perché indossava un pigiama blu che si notava. Piangeva e si dimenava perché era costretto in un anfratto, ma stava bene. Subito gli abbiamo dato dell’acqua e lo abbiamo accompagnato dai genitori”. A Fabrizio ed all’appuntato scelto del Nucleo Radiomobile dell’Arma, Salvatore Mercurio, che batteva la zona con il volontario, la riconoscenza dei genitori di Gennaro e di tutta la sua comunità.
Anche quella del sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli. “Sono state ore di angoscia quelle vissute dall’intera città dal momento della sparizione del piccolo Gennaro fino al suo ritrovamento”, commenta il primo cittadino che, nonostante l’influenza che lo ha colpito, ha voluto raggiungere Nerano per essere vicino ai genitori e poi abbracciarli quando è arrivata la buona notizia.
“Tutto è bene quel che finisce bene e per fortuna il bambino è tornato sano e salvo tra le braccia di papà Carmine e mamma Giovanna – aggiunge Balducelli -. A nome mio personale, dell’amministrazione e di tutta la cittadinanza non posso fare altro che ringraziare quanti si sono prodigati perchè la vicenda avesse un lieto fine, dai carabinieri alla polizia, dalla Guardia di finanza alla Capitaneria di porto, dalla polizia municipale alla Protezione civile, dal nucleo elicotteristi delle Fiamme Gialle alle unità cinofile dell’Arma, dai vigili del fuoco che hanno inviato anche un loro elicottero al Soccorso alpino e speleologico. Non posso poi dimenticare il grande spirito di fraternità degli abitanti di Nerano che si sono mobilitati in massa per contribuire alle ricerche”.
