Sant’Agnello. Housing sociale, ricorso in Cassazione contro lo sgombero

Il comitato degli assegnatari degli appartamenti di housing sociale di Sant’Agnello annuncia il ricorso in Cassazione contro il provvedimento del gip di Torre Annunziata che ordina lo sgombero delle 38 famiglie che occupano gli appartamenti del complesso residenziale di via Monsignor Bonaventura Gargiulo.

Di seguito riportiamo la nota integrale attraverso la quale viene anche ricostruita la vicenda:

Nell’anno 2016 viene emanato un bando promosso dal comune di Sant’Agnello (NA) a favore della costruzione di un complesso residenziale avveniristico e di ultima generazione (edilizia ecosostenibile: pannelli fotovoltaici, impianto di recupero acque piovane, giardini verticali ecc…), bando al quale tutti noi partecipiamo, risultando assegnatari in seguito a molteplici verifiche e avendo tutti i requisiti richiesti dal cosiddetto “bando comunale”.

Nello stesso anno, dal responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Sant’Agnello, viene rilasciato il permesso a costruire all’impresa edile privata Shs, di proprietà dell’imprenditore stabiese Antonio Elefante in società con il noto calciatore della Sampdoria Fabio Quagliarella, per la realizzazione di 53 appartamenti a destinazione residenziale ed a prezzo calmierato.

Durante l’esecuzione dei lavori, noi promissari acquirenti finanziamo (come previsto dal bando) il 50% del prezzo dell’immobile, per somme che si aggirano intorno ai 160mila euro a famiglia, spalmati nell’arco dei 3 anni in cui il cantiere è operativo.

Il 18 febbraio 2020, a qualche giorno dall’inaugurazione ufficiale dell’intero complesso, il cantiere viene sequestrato dalla Procura di Torre Annunziata ed il 28 febbraio 2020 tale sequestro preventivo viene convalidato: l’intervento edilizio viene ipotizzato non conforme al Put.

Il 15 maggio 2021 il Tribunale del Riesame considera il provvedimento di sequestro del gip illegittimo e concede al costruttore Elefante il dissequestro del complesso, pertanto noi promissari acquirenti entriamo nelle nostre case che abbiamo già pagato per più del 50%.

Segue subito ricorso della procura in Cassazione, la quale il 15 settembre 2021 annulla l’ordinanza di dissequestro e rimanda nuovamente al Tribunale del Riesame per nuovo esame. Il giorno 21 marzo 2022 il Tribunale del Riesame dispone l’immediato ripristino del sequestro, contraddicendosi totalmente rispetto al maggio 2021 ed il gip di Torre Annunziata tuona così: “Agli occupanti è stato concesso un termine di 30 giorni […], con avviso che, in mancanza, si procederà allo sgombero coatto”.

A luglio 2022 si ha dalla dottoressa Iannone la sospensione del provvedimento di sgombero fino a giudizio dove cita anche la nostra “buona fede” in tutta la vicenda. Il 10 ottobre 2023 il gip del Tribunale di Torre Annunziata emana un’ordinanza con la quale ribadisce la sospensione dello sgombero fino alla sentenza definitiva, disponendo che l’esecuzione del sequestro fosse affidata ad un amministratore giudiziario.

Il 16 aprile 2024 la Cassazione accoglie il ricorso della Procura di Torre Annunziata, rifacendosi all’istituto del “carico urbanistico”. Dopo il ritorno dalla Cassazione, il 26 febbraio 2025 arriva il nuovo verdetto del gip del Tribunale di Torre Annunziata, la dottoressa Luisa Crasta, che revoca l’ordinanza del 2022 della dottoressa Iannone, che aveva sospeso l’esecuzione dello sgombero dei 38 nuclei familiari, fissando lo sgombero all’esito di un eventuale ricorso in Cassazione e cambia totalmente la nostra posizione scrivendo nel provvedimento che siamo in “cattiva fede”.

Allo stato attuale, è stato proposto il ricorso per Cassazione, l’unica scelta rimasta per poter sospendere l’esecutività dello sgombero che a dire di tutti inclusi i nostri avvocati sarà quasi sicuramente nullo. Parallelamente procede il processo principale, quello che vede imputato il costruttore ed il tecnico del comune di Sant’Agnello, e si discute sulla legittimità dell’opera.

E mentre questa vicenda giudiziaria, che prescinde da noi, ci fa sperperare gli ultimi risparmi rimasti, tutti noi ci sentiamo come in una morsa, pronti a soffocare. La pressione psicologica è davvero insostenibile, sono ormai 5 anni che viviamo con questa spada di Damocle sulle nostre teste e, a rendere il tutto ancor più grave, è la presenza, in quasi ogni famiglia, di persone disabili, neonati e moltissimi bambini.

Ci sentiamo totalmente abbandonati dalle istituzioni, da una giustizia che dovrebbe salvaguardarci e invece si accanisce quasi più su di noi che su i colpevoli (sempre se esiste un colpevole) di tutta questa vicenda. Abbiamo investito in queste case i risparmi di una vita, fidandoci ciecamente di un bando emanato dal Comune di Sant’Agnello.

La domanda che risuona continuamente nelle nostre teste è la seguente: il diritto all’abitazione e le esigenze di vita di 38 famiglie, sono così marginali e di poco conto da soccombere alle finalità sottese allo sgombero di un immobile ad oggi ancora presumibilmente abusivo sopratutto perché tutti i “permessi a costruire” sono ancora validi?

Vi chiediamo di aiutarci, siamo disperati, la situazione è diventata insostenibile e potrebbe accadere l’irreparabile: vi preghiamo di accendere subito i riflettori su questa vicenda e darci uno strumento per far sentire la nostra voce.

Scarica l’app SorrentoPress per rimanere sempre aggiornato
Download on app storeDisponibile su Google Play
La pharmacie en ligne | Behandlung der erektilen Dysfunktion | Hoe Viagra te kopen op internet | Pillole per la disfunzione erettile | Píldoras para la disfunción eréctil en línea