Lo scorso 3 marzo il macabro ritrovamento delle ossa di una gamba e una scarpa su una spiaggia di Capaccio-Paestum ed ora la famiglia di Giuseppe Di Meglio chiede di sapere se possa trattarsi di parti del corpo dello psicologo di Torre del Greco, scomparso ormai da quasi nove anni. L’ultimo avvistamento risale al 18 giugno del 2015 a Meta.
Il fratello di Giuseppe, Andrea Di Meglio, attraverso i carabinieri ha chiesto il test del Dna sui resti. Anche perché la scarpa ritrovata è numero 43, lo stesso calzato dallo scomparso e il modello Asics con quei colori è molto simile a quelle che aveva ai piedi anche se quelle specifiche calzature sono entrate in produzione solo dopo il 2015.
Giuseppe Di Meglio, 41 anni, laureato in psicologia, si allontanò da casa il 17 giugno 2015 dicendo al fratello che si trovava in un villaggio turistico di Vico Equense con una donna. L’ultimo contatto con i familiari il giorno dopo, con una telefonata quando si trovava a Meta. Poi da allora il cellulare è rimasto spento e Giuseppe non ha più dato notizie.
Il giorno dopo scattò l’allarme dei familiari, che chiesero ai carabinieri di effettuare le ricerche e avviarono anche autonomamente delle perlustrazioni tra Vico Equense e Meta, purtroppo senza riscontro. Ed ora il macabro ritrovamento sulla spiaggia di Paestum, avvenuto ai primi di marzo, ha spinto i familiari a chiedere degli approfondimenti. Ma ci vorranno almeno due mesi per i risultati dei test.