Recovery Fund. Atex: Poche risorse per il turismo

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Presentata la bozza del piano di ripartizione dei fondi del Recovery Fund. Sebbene al turismo siano state destinate risorse maggiori rispetto a quanto previsto dal governo Conte, gli operatori del settore le considerano ancora esigue per fronteggiare la crisi che ha colpito il comparto dell’accoglienza.

Di seguito la nota a riguardo inviata dai vertici dell’associazione delle strutture extralberghiere, Atex.

“Anche il Pnrr (Recovery Fund) del governo Draghi, presentato ieri, penalizza fortemente il turismo. Sei miliardi di euro per turismo e cultura sono assolutamente insufficienti. Inoltre di questi 6 Miliardi non è chiara la ripartizione tra turismo e cultura.

È vero che il turismo potrà essere coinvolto indirettamente anche nei capitoli generali della digitalizzazione, inclusione e coesione, rivoluzione verde, formazione. Ma è facilmente immaginabile la bagarre che si scatenerà tra i vari comparti produttivi e sociali per la ripartizione di queste risorse.

Purtroppo il turismo aspettava un segnale concreto dal governo Draghi che dimostrasse la consapevolezza di voler e dover puntare su questo settore. Così non è stato e il nuovo esecutivo ha seguito il percorso sbagliato di quello precedente.

Occorreva e occorre un vero e proprio Piano Marshall per il turismo italiano, destinando allo stesso almeno 30 Miliardi “diretti”.

Si tratterebbe di risorse sicuramente destinate a produrre sviluppo e occupazione contrariamente ad alcune voci generiche oggi presenti nel Recovery Fund. Ancora più preoccupante è poi che solo il 30% delle risorse destinate a turismo e cultura siano a disposizione per il Sud.

Il governo vuole puntare soprattutto sulle città d’arte e sui borghi “interni”. Dunque per le Zone a Turismo Prevalente della nostra regione (penisola sorrentina, Capri, Ischia, costiera amalfitana) rimarrebbero le briciole. Sarebbe un errore gravissimo non considerare che invece la priorità va data proprio alla ripartenza delle Zone a Turismo Prevalente che hanno sempre avuto un effetto trainante per l’immagine dell’ intero Paese a livello mondiale.

È fondamentale che senza indugi le voci istituzionali e associative del nostro territorio si facciano sentire affinché il turismo al Sud possa avere maggiore spazio quantitativo e qualitativo nel Pnrr. Occorre che il presidente della Regione De Luca, l’assessore regionale al Turismo Felice Casucci, i sindaci delle Zone a Turismo Prevalente campane, il presidente della Camera di Commercio di Napoli ed i presidenti delle associazioni della filiera turistica facciano sentire la loro voce. Prima che sia troppo tardi”.

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