Produzione di olio d’oliva in picchiata e aumento record dei prezzi

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MASSA LUBRENSE. Quella del 2014 è un’annata olivicola da dimenticare per la penisola sorrentina. Ad oggi si stima un calo della produzione di olio pari a circa il 75 per cento. Dati allarmanti sui quali ha influito pesantemente l’eccezionale grandinata del 22 luglio scorso, che ha reso vane le lotte per la difesa dalle tipiche malattie dell’olivo. Chicchi di grandine grandi quanto una noce che si sono abbattuti con una forza inaudita su circa l’80 per cento del territorio dedicato all’olivicoltura provocando profonde incisioni sui rami delle piante e, soprattutto, sui teneri frutti che sono completamente marciti.

Un danno economico enorme per le 4.000 aziende agricole produttrici di olio e la ventina di frantoi che operano tra i Monti Lattari e la penisola sorrentina. La conseguenza è l’impennata dei prezzi. L’anno scorso il costo di un litro di olio si aggirava tra i 5 ed i 6 euro, mentre ora tende a salire verso i 10-11 euro. Incrementi più consistenti, inoltre, potrebbero interessare le bottiglie di olio biologico e di olio extravergine d’oliva dop-penisola sorrentina.

Crisi che, ovviamente, coinvolge anche i frantoi, per i quali si prospetta una chiusura anticipata con il conseguente licenziamento per le centinaia di addetti alle varie fasi della molitura.

Allarme che coinvolge anche i consumatori con il rischio dell’invasione sul nostro territorio di oli, anche lampanti, provenienti da Spagna e Grecia, o da paesi extraeuropei e del Nord-Africa.

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