POSITANO. Prime e seconde case, negozi ed anche strutture ricettive: per nessuno di questi immobili a Positano si pagherà la Tasi. Il Consiglio comunale ha votato all’unanimità per l’abolizione del balzello. Una decisione forte che l’amministrazione definisce una “risposta coi fatti alla politica degli annunci”. Ora, per sostenere le spese relative ai servizi cosiddetti “indivisibili” il Comune sarà costretto a ricorre ad altre misure. Ma non a nuove imposte, come l’introduzione della tassa di soggiorno a cui Positano ha detto definitivamente no già da qualche anno.
“Nella riunione di Giunta di oggi – spiega il sindaco Michele De Lucia – cercheremo di capire come ripianare questo mancato introito, ma riteniamo fondamentale non prestarci al gioco. Abbiamo preso una posizione forte, che spero prenderanno anche altri sindaci, per costringere lo Stato a rivedere la politica sugli enti locali. Perché lo spreco non sta nei Comuni. Con i nostri uffici individueremo soluzioni adeguate per trovare la copertura per il bilancio di previsione. Stiamo facendo tagli alla spesa corrente tenendo sempre conto del fatto che siamo Positano e che dobbiamo mantenere servizi di prestigio. Ma abbiamo voluto manifestare il dissenso più profondo nei confronti di questa nuova imposta”.
La Tariffa sui servizi indivisibili, istituita con la legge di stabilità del 2014, oltre che dai proprietari degli immobili andrebbe pagata anche dagli inquilini che abitano in affitto o che hanno a disposizione alloggi di edilizia residenziale pubblica per coprire appunto i costi di servizi quali ad esempio l’illuminazione e la manutenzione delle strade, la sicurezza, l’anagrafe. “Questa decisione – ribadisce il sindaco De Lucia – è scaturita dalla convinzione che i cittadini vanno tutelati e non ingannati, che occorre governare con chiarezza e trasparenza, che la strada giusta non è quella di soffocare la popolazione di tasse, ma soprattutto che la prima casa rappresenta un bene sacro e pertanto non va toccato, né tassato”.