Piano di Sorrento. Festa per il 4° scudetto del Napoli, 8mila euro al Santobono

La gioia per una vittoria sportiva può trasformarsi in una straordinaria occasione di carità. È quanto accaduto a Mortora, frazione di Piano di Sorrento, nella parrocchia Santa Maria di Galatea, dove la festa per il quarto scudetto del Napoli si è tramutata in un gesto di generosa solidarietà verso chi è più fragile.

Lo scorso 19 giugno, la comunità si è ritrovata per vivere una serata di entusiasmo, musica e condivisione, grazie all’impegno del Comitato Mortora Azzurra e alla benedizione del parroco don Rito Maresca.

Quando il Comitato ha chiesto di poter utilizzare lo spazio parrocchiale del «Giardino di Pomicino», don Rito ha aderito con entusiasmo, ponendo solo una semplice, ma significativa condizione: trasformare quel momento di festa in un gesto concreto di solidarietà, a beneficio di chi, in questo tempo, vive nella prova. Un invito perfettamente in linea con la missione pastorale della parrocchia di Mortora, che si riassume nel desiderio profondo di “incontrare Gesù Vivo nell’abbraccio dei fratelli”.

Così è stato. Il Comitato ha intercettato un progetto di sostegno al reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Santobono di Napoli, centro di eccellenza nella cura dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse.

La risposta della comunità è stata eccezionale: 8mila euro raccolti, interamente destinati all’acquisto di attrezzature per l’illuminazione del reparto e al miglioramento dei servizi, offrendo un aiuto concreto alle famiglie e ai piccoli pazienti.

A spiegare il senso profondo dell’iniziativa è proprio don Rito Maresca: “Dopo la bandiera della Palestina, pure quella del Napoli?” ha detto il parroco, facendo riferimento al gesto, che ha fatto il giro del mondo, di indossare durante la celebrazione del Corpus Domini, una casula con i colori della bandiera di quel paese martoriato, per condannare il genocidio che si sta perpetrando a Gaza e ogni guerra che si combatte nel mondo.

“Qualcuno potrà pensare che nella parrocchia di Mortora ormai regni l’anarchia (e uso volutamente questo ossimoro) ed invece dietro ci sono gli stessi valori: una comunità che non vuole essere prigioniera del tempio ma ha un impatto nella società; che sì, fa politica ma nel senso più bello di impegno nella polis; una comunità che incoraggia i fedeli a prendere iniziativa, a ‘primear’ come diceva Papa Francesco – ha aggiunto il sacerdote -. Così un gruppo di tifosi mi ha chiesto di poter organizzare una festa per il Napoli. Io ho risposto loro che non era il mio compito ma che incoraggiavo la loro iniziativa, specie se riusciva da un lato a farci vivere una serata di comunità e dall’altro a farci andare oltre la comunità. E così è nato il progetto di non raccogliere per noi (pur avendone molto bisogno) ma di donare il ricavato all’ospedale Santobono. E l’esperimento è pienamente riuscito: una serata bella, uomini e donne della comunità di Mortora che si sono messi a servizio di tutti (penso soprattutto a Tonino, interista che si è messo a preparare i panini con la maglietta del quarto scudetto, perché per lui prima della fede calcistica viene la bellezza dello stare insieme), ed infine una serata che ha fatto bene oltre noi”.

Un ruolo decisivo è stato svolto da Giovanni Mastellone, vero motore operativo dell’iniziativa e, insieme a lui, numerosi volontari della parrocchia si sono messi all’opera con dedizione e spirito di servizio, tra cui due dei promotori della festa, Peppe Ponticorvo e Pierino Maresca, figure storiche e attive della comunità di Mortora. La serata è stata impreziosita dalla partecipazione di rappresentanti delle istituzioni civili: presenti il sindaco di Piano di Sorrento Salvatore Cappiello, diversi assessori, tra cui Gianni Iaccarino – che ha anche animato la serata con entusiasmo e passione – e alcuni consiglieri comunali.

Non sono mancati ospiti d’eccezione come il calciatore Antonio Carannante e il noto giornalista sportivo Raffaele Auriemma, che hanno portato un tocco di storia e prestigio all’evento. L’atmosfera è stata resa ancora più festosa dalla presenza del cantante Lello Marino, che ha regalato momenti di musica e leggerezza, contribuendo a rendere la serata indimenticabile.

Questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come la sinergia tra realtà ecclesiali, associazionismo e comunità civile possa generare frutti preziosi: non solo entusiasmo e partecipazione, ma anche speranza, condivisione e attenzione verso i più fragili. La festa per lo scudetto è così diventata, per Mortora, una testimonianza viva di carità operosa, quella che nasce dal Vangelo e si incarna nei gesti quotidiani di chi sceglie di donarsi. Una pagina bella per la comunità di Piano di Sorrento, che con questa iniziativa lascia un segno tangibile di speranza, fraternità e bene condiviso. Un modello da custodire, raccontare e replicare.

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