In attesa che le temperature tornino ai livelli tipici del periodo e si accenda la voglia andare al mare è il caso di verificare l’idoneità ai tuffi dei tratti di litorale della penisola sorrentina. Nei giorni scorsi Arpac ha eseguito i primi rilievi della stagione e la notizia è che quasi tutte le acque che bagnano la costiera, tra Vico Equense e Massa Lubrense, sono state giudicate di qualità “eccellente”.
Ma non mancano alcune criticità. A Sant’Agnello, ad esempio, è già scattato il primo divieto di balneazione dell’anno. Ad imporlo è stato il sindaco Antonino Coppola con una propria ordinanza emanata dopo l’arrivo dei risultati delle analisi eseguite presso i laboratori dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale sui campioni prelevati a Marina di Cassano nel tratto indicato come “Spiaggia di Sant’Agnello” dai quali emerge lo sforamento dei limiti di legge per quanto riguarda il batterio degli enterococchi intestinali (a quota 254 unità per 100 ml di acqua su un massimo di 200). Appena entro la tolleranza l’escherichia coli (453 su 500).
E così l’Arpac ha giudicato questo tratto di costa non adatto ai tuffi ed il primo cittadino ha firmato il provvedimento con il quale dispone “il divieto temporaneo di balneazione nell’area di Marina di Cassano di questo Comune”. Stop ai bagni che potrà essere revocato dopo i nuovi test se i valori risulteranno nella norma.
Più complessa la situazione per Punta San Francesco, ancora a Sant’Agnello. Qui l’Arpac ha giudicato il mare di qualità “scarsa” tenendo conto dei test eseguiti nei 4 anni precedenti. “Per ciascuna acqua di balneazione classificata “scarsa” – spiegano dall’Agenzia – ai sensi del D. lgs. 116/08, le amministrazioni comunali dovranno adottare, ad apertura della stagione balneare, adeguate misure di gestione, incluso il divieto di balneazione, per impedire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento”. Inoltre i Comuni sono chiamati “ad individuare le cause e le ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo “sufficiente” attraverso interventi utili ad impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento”. Ed infine a “garantire l’informazione al pubblico”. Pertanto niente bagni anche a Punta San Francesco.
Spostandosi poi a Meta si trova un altro tratto di litorale dove non è il caso di tuffarsi in acqua: la spiaggia del Purgatorio. In questo caso, però, Arpac si limita a “sconsigliare” la balneazione poiché sui due campionamenti eseguiti domenica scorsa a distanza di pochi minuti si rileva solo un lieve sforamento del parametro relativo agli enterococchi intestinali (a 207, appena oltre il limite). In questo caso non è necessario imporre il divieto. Ciò nonostante ieri il sindaco ha firmato l’ordinanza con la quale vieta “in via cautelativa e precauzionale”, la balneazione nella zona della spiaggia del Purgatorio.