Pasqua e Pasquetta senza pienone a Sorrento e dintorni, ma la stagione promette bene. Da ieri l’aumento dell’imposta di soggiorno

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La Pasqua cosiddetta “bassa” (che cade già a marzo) ed il meteo incerto non hanno favorito il primo sold out della stagione nelle strutture ricettive di Sorrento e dintorni, ma qualche stanza rimasta vuota di certo non è sintomo di crisi per il settore dell’accoglienza. Anche perché i segnali per i prossimi mesi sono decisamente incoraggianti.

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Si sta ripartendo molto lentamente – conferma il presidente degli agenti di viaggio peninsulari, Gino Acampora -. Le guerre in atto e la crisi economica che sta colpendo in particolare la Germania di certo sono fattori che non aiutano il comparto tanto che stiamo avendo riduzioni e cancellazioni di gruppi per la prima parte del mese in corso. Poi da metà aprile si prospetta una buona stagione, probabilmente non a livello dello scorso anno ma quasi. Molto dipende dal mercato americano che può fare la differenza”.

Ottimista anche il presidente di Federalberghi Penisola Sorrentina e Campania. “Le feste pasquali sono state caratterizzate da prenotazioni arrivate perlopiù sotto data – chiarisce Costanzo Iaccarino -. Questo è un periodo in cui arrivano prevalentemente italiani che hanno voluto accertarsi delle condizioni del tempo prima di scegliere la destinazione. Alla fine è andata abbastanza bene. Allo stesso tempo abbiamo buoni indizi per un 2024 in linea con lo scorso anno”.

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Il 2023, a Sorrento, si è chiuso con il record assoluto di presenze che, sebbene i dati ufficiali non siano ancora disponibili, dovrebbe attestarsi sui tre milioni di pernottamenti. Numeri che si traducono in un incremento del giro d’affari delle attività turistiche, ma anche in un maggior gettito per il Comune derivante dall’imposta di soggiorno. Nel periodo in cui viene riscosso il balzello, vale da dire dal 1° aprile al 31 ottobre, in hotel e attività extralberghiere della città hanno soggiornato due milioni 533.300 persone con un’età di almeno 18 anni (quelli al di sotto sono esentati dal pagamento). Flussi che hanno portato nelle casse dell’ente sei milioni 909mila euro.

Risorse che, come prevede il decreto legislativo del 2011 che ha introdotto la tassa, “sono destinate a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”.

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“A Sorrento lo scorso anno abbiamo destinato una parte delle entrate per riqualificare l’ingresso della città lungo il corso Italia – sottolinea il sindaco Massimo Coppola -. Quest’anno, invece, intendiamo utilizzare una quota per il recupero dell’eliporto e della pineta Le Tore”. Soldi che servono anche per finanziare l’ordinaria e la straordinaria manutenzione, così come gli eventi e la promozione della città in Italia ed all’estero. “Con queste risorse riusciamo anche ad alleggerire la pressione fiscale sui residenti – puntualizza Coppola -. Lo scorso anno abbiamo ridotto la Tari del 5%. Allo stesso tempo i sorrentini pagano le quote per i servizi a domanda individuale più basse della zona”.

E a fine 2024 ci saranno ancora più fondi da destinare a questi e ad altri capitoli di spesa considerando che l’amministrazione ha approvato gli aumenti tariffari entrati in vigore ufficialmente da ieri. I rincari, concordati con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative del comparto, interessano tutte le strutture ricettive di Sorrento ad eccezione di campeggi, ostelli ed agriturismi nei quali si continua a pagare 1,50 euro a notte.

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Per quanto riguarda gli alberghi, invece, fino allo scorso anno la tassa dovuta per ogni pernottamento negli esercizi fino a 3 stelle era pari ad 1,50 euro, per i 4 stelle si pagavano 3 euro e per i 5 stelle si arrivava a 4 euro a notte. Da ieri la spesa è lievitata rispettivamente a 2, 4 e 5 euro. Per gli hotel della fascia più alta si raggiunge così l’imposta massima consentita dalla legge. Ci sono poi i b&b e tutte le altre attività extralberghiere per le quali, fino al 2023, era previsto un balzello pari a 3 euro. Tariffa che sale ora a 4 euro. Un aumento medio di poco meno di un euro a persona: se i flussi turistici si manterranno in linea con quelli del 2023, nelle casse del Comune di Sorrento entreranno circa 10 milioni di euro.

Aumenti scattati sempre da ieri anche a Piano di Sorrento e Sant’Agnello con tariffe che le amministrazioni dei sindaci Salvatore Cappiello e Antonino Coppola hanno uniformato a quelle di Sorrento.

Tratto dall’articolo del nostro direttore per Il Mattino.

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