Oggi e domani la Festa della Sfogliatella di Conca dei Marini

santarosa

Due giorni dedicati alla sfogliatella Santarosa che qui è nata quattro secoli fa. Conca dei Marini celebra il dolce tipico della Costiera Amalfitana con una serie di eventi che vanno oltre la semplice degustazione della prelibatezza inventata dalle suore del monastero di Santa Rosa da Lima. Quest’anno, infatti, la Festa della Sfogliatella, organizzata per oggi e domani dall’amministrazione comunale di Conca dei Marini con la collaborazione della locale Pro Loco, del Santarosa Conca Festival ed il patrocinio della Regione Campania, viene riproposta sotto una nuova veste. In piazza Olmo, questa sera alle 19, aprirà i battenti il “Villaggio Santarosa Street Food”. L’appuntamento, pertanto, pur avendo sempre come protagonista questo dolce leggendario, si apre al cibo di strada con la partecipazione di diverse Apecar della Piaggio, le quali, grazie a particolari allestimenti, vengono trasformate in veri e propri ristoranti su tre ruote che proporranno diverse pietanze tra le quali pizze fritte ed a portafoglio, panini di alta macelleria, specialità siciliane e tanto altro ancora.

Una due giorni che, però, non sarà solo all’insegna delle sfogliatelle Santarosa e del cibo da strada, ma anche della buona musica. Le due serate, infatti, saranno accompagnate dalle esibizioni di Daniele Sepe, il 2 agosto, in “La scialuppa di Capitan Capitone e la musica terrestre”, e della “Marechiaro band”, sabato 3 agosto. La regina della Festa resta, comunque, la sfogliatella Santarosa, che verrà presentata dal maestro pasticciere Sal De Riso. Durante la due giorni si potrà così assaporare il dolce nella variante liscia che si contrappone a quella riccia elaborata a Napoli sempre, però, prendendo spunto dalla ricetta delle suore del monastero della Costiera Amalfitana.

La ricetta originale si basava sulla semola cotta nel latte, avanzata dal pranzo, con la quale la monaca cuoca, forse con l’obiettivo di non sprecare nulla di quanto avanzato, decise di preparare un impasto, aggiungendovi del liquore di limone, frutta secca e zucchero. Poi creò la sacca a forma di cappuccio di suora con pane, vino bianco e strutto. Sigillò il tutto o lo mise a cuocere nel forno a legna. Una volta pronta guarnì la sua creazione con un cordone di crema pasticciera e delle amarene candite. Questa prelibatezza assunse il nome di Santa Rosa, in onore della Santa a cui è dedicato il monastero di Conca dei Marini. Oggi la “pettola” si prepara con farina e burro, mentre il ripieno è formato da crema pasticcera, confettura di amarene, tuorli d’uova e zucchero a velo.

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