Nuovo deposito di datteri di mare scoperto dalla Capitaneria

Continua senza sosta l’incessante attività di contrasto che la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia del comandante Guglielmo Cassone, da quasi due mesi ed in maniera quotidiana, sta svolgendo contro la pesca illegale del dattero di mare. Un fenomeno che purtroppo non accenna a diminuire proprio per le continue richieste da parte di privati o di ristoratori di pregio che li offrono ai loro clienti, al di fuori dei tradizionali menu, in quanto divenuti negli ultimi anni simbolo di potere, economico o, addirittura, criminale ed in mano a delinquenti legati ai vari gruppi della criminalità organizzata.

A conferma di ciò, proprio nella serata di ieri, è andato in onda su Canale 5 un servizio del noto Tg satirico “Striscia la Notizia”, in cui l’inviato stava effettuando un servizio su una nota pescheria della zona di Secondigliano nella quale avveniva la vendita illegale dei datteri di mare, di cui è vietata la pesca del prelibato frutto di mare. Mentre avveniva la discussione a telecamere accese però il giornalista veniva interrotto da alcune persone che prima lo invitavano ad andare via e successivamente lo minacciavano, insultavano e spintonavano.

Per uno strano scherzo del destino, mentre andava in onda il servizio dell’inviato Luca Abete, i militari del comandante Cassone rinvenivano, nel territorio del Comune di Santa Maria La Carità, l’ennesimo deposito di datteri di mare, in cui erano adeguatamente occultati 20 chilogrammi dei pregiati molluschi, che venivano immediatamente sequestrati e
distrutti, mentre un pregiudicato, A.C. di 45 anni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria oplontina per una serie di reati tra cui spicca la ricettazione, il danneggiamento ed il disastro ambientale.

L’operazione di ieri, che rientra in una più ampia attività di indagine che la Guardia Costiera sta portando avanti da circa due mesi ed in cui ha scoperto e sequestrato 350 chilogrammi di datteri di mare, oltre a decine di depositi abusivi che, oltre ad avere una destinazione d’uso completamente diversa, si presentavano anche in pessime
condizioni igienico-sanitarie, ha ancora una volta dimostrato il danno ambientale che si procura alla flora ed alla fauna marina nell’attività di estrazione illegale del dattero di mare che, è bene ribadire, non presenta caratteristiche nutrizionali e di sapore che lo differenziano in modo evidente dai frutti di mare consentiti.

L’operazione in atto costituisce indubbiamente uno degli interventi più longevi e brillanti finora realizzati dal Compartimento Marittimo di Castellammare di Stabia, sia per il risultato conseguito che per la capacità di intervenire in un territorio come quello napoletano, caratterizzato da forti e radicate presenze legate alla criminalità organizzata.

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