Niente aumento della tassa di soggiorno, addio a 2,5milioni

SORRENTO. Arriva lo stop al previsto aumento dell’imposta di soggiorno che sarebbe dovuto scattare a partire dal primo gennaio prossimo, portando nelle casse comunali quasi 5 milioni di euro da investire in restyling e promozione del territorio. La Legge di Stabilità dello Stato, così come elaborata dal governo ed approvata dal Parlamento nei giorni scorsi, prescrive, infatti, che per il prossimo anno non ci siano aumenti di tasse, compresa quella dovuta dai turisti che soggiornano nelle strutture ricettive.

L’amministrazione comunale di Sorrento si trova così costretta a dover fare a meno delle risorse previste dopo il varo del provvedimento che ha ottenuto il via libera dell’esecutivo cittadino lo scorso mese di agosto. “Abbiamo dovuto approvare per tempo la revisione delle tariffe – spiega il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo – in modo da dare la possibilità ai tour operator di prevedere i maggiori costi nei pacchetti da sottoporre alla clientela ed anche per aggiornare gli strumenti di pagamento da parte delle strutture ricettive ed i sistemi di riscossione”.

Nei piani della Giunta, grazie all’aumento delle tariffe, che in taluni casi si sarebbero raddoppiante, nelle casse comunali sarebbero entrati tra i 4,5 ed i 5 milioni di euro a fronte dei circa 2,5 milioni percepiti nel 2016. Risorse da investire in nuovo arredo urbano e verde pubblico, in interventi per la destagionalizzazione del turismo, marketing territoriale ed eventi. L’imposta di soggiorno, infatti, rientra nella fattispecie delle cosiddette “tasse di scopo”, nel senso che le somme che vengono introitate possono essere utilizzate esclusivamente per finanziare determinate categorie di investimenti, in questo caso quelli che interessano il comparto dell’accoglienza.

“Non avevamo ancora stabilito un piano di interventi cui destinare le maggiori risorse – precisa il primo cittadino di Sorrento – per cui si tratta solo di rivedere i capitoli relativi alle entrate previste in bilancio. Sicuramente l’aumento dell’imposta di soggiorno ci avrebbe consentito di realizzare delle opere che, almeno per ora, dovremo rimandare”. Il balzello a carico dei turisti, in base a quanto prevede l’apposito regolamento comunale, viene versata da tutti gli ospiti maggiorenni che si fermano almeno per una notte negli hotel e nelle strutture extralberghiere cittadine. Le tariffe variano a seconda della categoria e del tipo di esercizio ricettivo e gli aumenti avrebbero riguardato tutte le tipologie di attività operanti nel settore dell’accoglienza.

“Il mancato aumento dell’imposta di soggiorno – commenta il tour operator Gino Acampora – se da un lato significa minori investimenti nella promozione turistica, rappresenta comunque una nota positiva, soprattutto per quanto riguarda il nostro principale mercato, quello anglosassone, che già rischia di essere penalizzato dalla Brexit e dal conseguente indebolimento della sterlina nei confronti dell’euro”. Insomma, come si suol dire, non tutto il male viene per nuocere. “Come abbiamo sempre evidenziato nel corso degli incontri avuti con i rappresentanti dell’amministrazione comunale – conclude il patron dell’Acampora Travel – quel che più conta non è la quantità dei soldi sul tavolo, ma come vengono investiti per promuovere l’immagine della nostra terra”.

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