Il miglior barman del mondo all’Excelsior Vittoria

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SORRENTO. La rivista Forbes lo ha nominato per tre anni “miglior bartender del mondo”. Lui è Colin Peter Field, da vent’anni al comando del leggendario bar Hemingway del Ritz di Parigi. Tante le particolarità che lo hanno reso un personaggio a livello mondiale, come l’utilizzo di uno speciale shaker gioiello per le sue creazioni. Colin è anche un affabulatore, soprattutto grazie agli aneddoti su Hemingway, di cui è grande esperto.

“Io preparo cocktail e storie, insieme” dice Colin in un divertente slang anglo-italiano, ospite d’eccezione per alcuni giorni all’Orangerie dell’Excelsior Vittoria di Sorrento. La formula segreta di un cocktail perfetto? “Pochi ingredienti, come per un buon piatto. Ne bastano tre, se sono sette m’insospettisco. I grandi classici sono essenziali, vedi il Dry Martini, il Negroni, il Manhattan”. Infatti la sua raccolta di cocktail del Ritz reca come sottotitolo “A simple story”, una storia semplice.

Kate Moss

Kate Moss

“La prefazione me l’ha scritta Kate Moss, mia grande amica. Le ho dedicato il Kate 76, con vodka, limone, ghiaccio e champagne. Tra tante dive sofisticate, Kate mi piace perché è semplice, bella e carismatica. Basta che faccia qualcosa e subito diventa moda. E poi è anche una grande esperta di vini e di cucina etnica”.

Oltre ai cocktail, le storie. “Oggi il barman non è tanto il confidente della notte, ma quello che racconta di suo. I miei clienti sono manager internazionali, direttori di banche, magnati della finanza, artisti famosi. Non amano tanto parlare di sé, preferiscono farsi raccontare la vita degli altri”.

E Colin ci sa fare, da brillante conversatore quale è. Conosce quattro lingue, anche grazie al fatto di essere nato a Rugby da madre tedesca e padre sudafricano. La sua specialità, naturalmente, è Papa Doc, il mito Hemingway di cui conosce tutto, tanto da tenere conferenze e conversazioni nelle università di tutto il mondo. Ma che cosa racconta? “Aneddoti soprattutto. Di lui, di Scott Fitzgerald, di quei magnifici anni Venti. E ricordo, naturalmente, la celebre battuta: se da morto vado in Paradiso, vorrei che fosse come il bar del Ritz”. Con Hemingway condivide molte passioni: la caccia, la pesca, l’alcol. E una discreta fama, visto che è l’unico bartender al mondo ad essere entrato nel Who’s Who.

La stupefacente creatività di Colin nell’invenzione sul campo fa sì che ogni drink sia un’esperienza indimenticabile. Tra i tanti registrati a suo nome c’è anche il cocktail più costoso del mondo, entrato anni fa nel Guinness dei primati: il Ritz Sidecar preparato con un cognac del 1853, del costo di 1250 euro.

Clienti famosi? “Tantissimi. Bruce Willis, con il quale mi diverto particolarmente perché da giovane ha avuto esperienza da barman. Una sera l’ho mandato a ritirare i conti dei clienti ai tavoli. E lui, serafico, ha intascato anche le mance. Joan Collins, affabile e sempre disponibile. Pierce Brosnan, un vero gentleman. Mi chiede un cocktail, gli rispondo: Dry Martini naturalmente. E subito mi sono sentito in un film di James Bond”.

Insomma, il fascino del bar del Ritz, benché oggi frequentato soprattutto da persone in cerca di ricordi più che da personaggi, resta inalterato. Una esperienza da fare sempre quando si va a Parigi e si è appassionati di cocktail. Colin ne avrà sicuramente uno adatto anche a voi. “Ognuno di noi è nato per un cocktail, basta scoprire quale” dicono i barman esperti.

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