Massa Lubrense. Turista morta nella collisione in mare, skipper condannato

Quattro anni e nove mesi di condanna per Elio Persico, lo skipper del gozzo a bordo del quale viaggiava Adrienne Vaughan, turista americana deceduta in seguito alla collisione con il veliero Tortuga avvenuta il 3 agosto nel 2023 nelle acque di Furore. È questa la decisione del gip di Salerno dopo che Persico ha scelto il patteggiamento nel giudizio in cui è chiamato a rispondere di omicidio colposo.

La Vaughan, manager 45enne della casa editrice che pubblica anche i libri di Harry Potter, era in vacanza in penisola sorrentina con il marito Mike White, e i loro due figli. Persico, 32enne di Massa Lubrense, timonava il Saint Tropez in stato di alterazione da cocaina e alcol quando è finito in rotta di collisione con il veliero Tortuga nelle acque della costiera amalfitana. In seguito al violento impatto la vittima è caduta in mare ed è stata uccisa dall’elica.

Persico dovrà anche risarcire la famiglia della manager, anche se con cifre tutt’altro che elevate: 4.800 per i due figli minori e poco più di 3mila per i genitori.

Ma c’è anche un altro processo per la tragedia per il quale è stato disposto il rinvio a giudizio per il prossimo febbraio per Enrico Staiano (socio dipendente) e Rosa Caputo (socia amministratrice) della Daily Luxory Boat srl, società con sede in penisola sorrentina perché, in concorso tra loro, avrebbero tratto in inganno il pm ed i consulenti incaricati della ricostruzione dell’incidente. I due, secondo gli inquirenti, si sarebbero accorti che, dopo il naufragio del gozzo mancava uno dei due timoni e, come riporta oggi Il Mattino, hanno modificato “i luoghi di interesse investigativo, collocando – o facendo collocare – il timone di sinistra (già mancante prima del naufragio) ed evidentemente in loro possesso, sul fondale nel punto dell’incidente”.

In buona sostanza avrebbero contattato un sub per simulare il ritrovamento del timone facendolo quindi individuare e successivamente recuperare dalla Guardia Costiera, per dimostrare che c’era. Cosa non risultata vera perché il livello di ossidazione era incompatibile – secondo i periti – con la sua permanenza sui fondali marini.

Pende anche un altro procedimento (da discutere è una richiesta di archiviazione) che riguarda la posizione degli altri soci della Daily Luxury per naufragio colposo e omicidio colposo. All’attenzione del magistrato c’è la gravità dell’assegnazione a Persico del ruolo di skipper, nonostante lo stesso – già condannato nel 2020 per guida in stato di ebbrezza e con l’aggravante di avere provocato un incidente stradale – fosse stato assunto con la qualifica di “assistente agli utenti” e la mansione di “assistente clienti”.

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