Questa mattina, nell’ambito di una più ampia attività promossa e coordinata a livello circondariale dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata ed a livello distrettuale dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, facendo seguito alle analoghe operazioni già effettuate nei mesi scorsi, si è dato ulteriore corso alle attività finalizzate alla tutela del demanio marittimo e della qualità delle acque marine, mediante la verifica delle occupazioni abusive del tratto di costa ricadente nel circondario del Tribunale di Torre Annunziata.
Le operazioni di verifica, condotte dai militari della Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Castellammare di Stabia agli ordini del comandante Andrea Pellegrino e della Guardia di Finanza della compagnia di Massa Lubrense guidata dal capitano Francesco Tartaglione, hanno riguardato le opere presenti sui tratti di spiaggia della località Nerano-Marina del Cantone ricadenti nel Comune di Massa Lubrense.
All’esito delle attività, supportate anche da personale dell’Ufficio tecnico comunale, sono state sottoposte a sequestro 9 strutture, tra quelle a disposizione di 5 stabilimenti balneari e di 4 ristoranti, che, benché non attive, avrebbero dovuto essere rimosse al termine della stagione balneare ed invece occupavano ancora, illecitamente, il pubblico demanio marittimo per una superficie complessiva di circa 566 metri quadrati.
In sostanza i gestori delle strutture – esattamente come rilevato anche nelle precedenti operazioni dei mesi scorsi condotte in altre zone del comprensorio – avrebbero dovuto rimuovere le opere al termine della stagione balneare, così come stabilito dai titoli concessori rilasciati dal Comune di Massa Lubrense.
Per questo motivo, 10 soggetti, responsabili degli esercizi coinvolti, sono stati deferiti a piede libero alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, per la violazione degli articoli 54 e 1161 del Codice della navigazione e del decreto legislativo numero 42/2004 relativo al Codice dei beni culturali e del paesaggio, in considerazione del pregio della zona e dei vincoli paesaggistici cui è sottoposta.
La Procura della Repubblica oplontina, mette in chiaro il procuratore Nunzio Fragliasso, «continuerà a coordinare, anche in futuro, le verifiche relative al corretto utilizzo del demanio marittimo, nel circondario di propria competenza, a tutela della legalità, coordinando l’azione congiunta delle locali Forze dell’ordine, che, sinergicamente, mettono in campo le proprie competenze specialistiche, al fine di garantire la libera fruizione del demanio marittimo e la salvaguardia dell’ambiente marino».




