Lo shipping napoletano piange Aldo Frulio

Lo shipping partenopeo, italiano ed internazionale piange la scomparsa di Aldo Frulio che nelle scorse ore si è spento a Napoli in seguito a un aggravamento delle proprie condizioni di salute. Nato a Torre del Greco 78 anni fa, Frulio è stato il fondatore della società di brokeraggio navale Unitramp Shipbrokers da lui guidata fino a pochi giorni fa a braccetto con il figlio Vincenzo.

Un vero gentiluomo, sempre disponibile, tanto serio quanto ironico, alla sua competenza e intraprendenza si devono alcuni dei più grandi affari portati a termine dell’armamento italiano (e campano in particolare) negli ultimi anni. Degna di nota la commessa plurima di oltre 15 navi bulk carrier classe post-panamax da 92.500 tonnellate di portata che aveva propiziato a coordinato con il cantiere cinese New Jiangsu Yangzijiang e alla quale avevano aderito nei primi anni duemila almeno cinque diverse shipping company di Torre del Greco.

Un altro progetto simile era stato portato a termine con successo negli stessi anni anche per un gruppo di piccoli armatori campani riuniti nel consorzio Canadry i quali avevano firmato una serie di ordini per navi mini-bulker sempre presso il medesimo cantiere.

Oltre a essere stato il broker marittimo di fiducia praticamente di tutti i gruppi armatoriali napoletani e campani aveva un rapporto di fiducia, fra gli altri, anche con Giovanni Visentini, con Vincenzo Onorato e soprattutto con Gianluigi Aponte. Anche se preferiva non si sapesse, negli ultimi anni era emerso pubblicamente che fosse stata Unitramp Shipbrokers a orchestrare i nuovi recenti ordini in Cina (cantiere Guangzhou Shipyard International) di nuovi traghetti firmati da Moby e da Msc per Gnv che in questi ultimi mesi stanno debuttando sul mercato.

Sul proprio sito web aziendale si legge che la storia di Unitramp Shipbrokers nacque nel 1969 quando alcuni soci fondarono a Napoli la società CimaSud Srl con l’obiettivo di offrire servizi di intermediazione marittima al crescente mercato armatoriale locale. Nel 1975 Aldo Frulio e Alberto Paoluzzi rilevarono l’intero pacchetto azionario della società e decisero il cambio di nome. Dal 1980, poi, l’azienda è interamente di proprietà della famiglia Frulio con Aldo sul ponte di comando in qualità di amministratore delegato e il figlio Vincenzo suo braccio destro.

In una delle sue rarissime interviste (rilasciata alla giornalista sua concittadini Bianca D’Antonio, anche lei recentemente scomparsa) raccontava il suo primo affare concluso dicendo: “Per un colpo di fortuna – avevo appena iniziato uno stage come training broker – riuscii, dopo due settimane, a fissare la nave Anna Capano di 2.500 tonnellate di portata dell’armatore Raffaele Capano per una serie di viaggi consecutivi con segati di abete da Rijeka per l’Algeria”. Alla domanda (nel 2016) su cosa vedesse nel futuro dello shipping dal suo osservatorio, con l’ironia che lo contraddistingueva, abbinata a una buona dose di pragmatismo, rispose: “Dopo le sorprese e gli sconvolgimenti causati da quanto è successo nel mondo finanziario dall’agosto 2008 a oggi, mi spiace deluderla ma temo che il nostro osservatorio di broker abbia perso buona parte dei privilegi in tema di previsioni azzeccate”.

A Vincenzo Frulio e alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione di SorrentoPress.

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