La cultura e la inossidabile passione del professor Vincenzo Esposito sono un enorme regalo per i cittadini della penisola sorrentina. Tutti dovremmo dirgli grazie per gli studi, le ricerche, le testimonianze che arricchiscono la conoscenza del nostro territorio. Il suo ultimo scritto, La Repubblica Napoletana del 1799 a Vico Equense, è un lavoro straordinario.
Ecco come lui lo presenta:
Nel primo semestre del 1799 a Napoli vi fu la Repubblica, tentativo di affermare un regime democratico in sostituzione del regime borbonico medioevale, nel quale i dritti erano solo dei nobili dei padroni delle terre e del clero. Quel tentativo finì tragicamente ma è considerato l’episodio col quale inizia il Risorgimento italiano. A Vico Equense la Repubblica durò meno che a Napoli, perché ad essa aderì la città con a capo il vescovo Michele Natale ma vi si opposero le borgate. I padroni ed il numeroso clero armarono i loro coloni e li condussero a Vico Equense per abbattere la nuova amministrazione democratica. La conclusione fu che il vescovo, denunziato da un notaio delle colline, fu impiccato a Napoli insieme a due vicani, padre e figlio; gli assessori furono torturati e consegnati agli inglesi che li fecero sparire in mare e il capo delle guardie fu torturato e incarcerato.
Questa è la sintesi del contenuto del piccolo volume. “L’ho scritto perché è giusto che i contemporanei sappiano ciò che si è voluto far dimenticare o è stato raccontato con menzogne – sottolinea Esposito -. Dalla lettura si può capire come siamo e come viviamo come comunità. I miei libri precedenti e il riassunto della storia di Vico Equense che presto sarà diffuso, aiuteranno i vicani a costruirsi una identità e la memoria collettiva rafforzando il loro senso di appartenenza. La vicenda del 1799 è stata volutamente dimenticata o malamente raccontata. Io spero che le persone di cultura e che svolgono compiti educativi, mi aiutino nel far conoscere il nostro passato, che per molti aspetti è ancora presente, alle giovani generazioni con la diffusione dell’opuscolo che ho fatto stampare a spese mie (come i precedenti) e il cui prezzo (tre euro per gli studenti e 5 in libreria) serve solo a recuperarne una minima parte”.
