SORRENTO. Le paure maggiori riguardano la svalutazione della sterlina che potrebbe condizionare il mercato turistico inglese. Il referendum dell’altro giorno che ha sancito l’addio della Gran Bretagna all’Unione Europea, rischia di pesare una maniera consistente sull’incoming di Sorrento e dintorni considerati gli effetti che già si possono riscontrare sui mercati valutari nel confronto tra la moneta britannica e l’euro. Ciò potrebbe condizionare i turisti britannici nelle proprie scelte per le vacanze.
Albergatori e tour operator, però, non sembrano eccessivamente preoccupati. “Non sarà la Brexit – spiega inumerò uno di Federalberghi Campania, Costanzo Iaccarino – a far tramontare l’amore degli inglesi per la nostra città”. Quello britannico è il principale mercato turistico con il quale albergatori e agenti di viaggio sorrentini fanno affari. I vacanzieri del Regno Unito rappresentano da soli il 35 per cento degli arrivi e addirittura la metà del milione di presenze totali che si registrano annualmente in città. Ogni turista inglese spende in media l’equivalente di mille euro per volo, transfer e soggiorno in un albergo di fascia alta, alimentando un consistente giro d’affari.
A questo bisogna aggiungere il mercato del wedding. Sono circa 400, infatti, le coppie di sudditi della Regina Elisabetta che, tra gennaio e dicembre, scelgono le romantiche location di Sorrento per celebrare le loro nozze.
Si teme, quindi, che la Brexit provochi una forte perdita di potere d’acquisto della sterlina, con pesanti ripercussioni sul mercato turistico sorrentino. “Il rischio esiste ed è concreto – osserva Gino Acampora, tra i principali agenti di viaggio della Costiera -. Se l’uscita della Gran Bretagna dovesse avere ripercussioni negative sui nostri affari, non potremo fare altro che investire su mercati diversi e chiedere ai nostri amministratori pubblici di bloccare gli aumenti dell’imposta di soggiorno. Ma confidiamo nel fatto che il calo delle presenze non avverrà: l’eccellente qualità della nostra offerta turistica e lo spessore degli imprenditori locali lo impediranno”.