Inchiesta di un consigliere regionale del Pd sull’accordo tra Eavbus e Cooperativa Tasso

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SORRENTO. Mentre l’azienda fa i conti con il fallimento, viene alla luce un patto per la cessione di tratte e servizi nella zona della penisola sorrentina che risulta vantaggioso solo per il socio privato.

 

È quanto emerge dai controlli sui conti della società effettuati dalla curatela fallimentare, ma anche da un dettagliato report del consigliere regionale del Pd Antonio Marciano.

I risultati dell’inchiesta sono stati pubblicati sull’edizione de Il Mattino in edicola oggi. In un preciso articolo firmato da Adolfo Pappalardo, viene ricostruita tutta la vicenda che pone più di un interrogativo sulla gestione dell’Eavbus nel periodo immediatamente antecedente il fallimento, soprattutto in merito ad un accordo definito “capestro” per la cessione dei servizi nella zona peninsulare.

Di seguito l’articolo de Il Mattino.

Puntavano pure ai trasferimenti di passeggeri in aereo e in elicottero quando gli utenti, poveri loro, dovevano accontentarsi di bus scalcagnati. Se e quando passavano. Eppure l’Eavbus, il colosso pubblico dei trasporti su gomma fallito a novembre scorso, nella primavera 2012 pensava alla grande. Nonostante i conti già in rosso. E infatti firmava un contratto, che definire capestro è dir poco, per affidare i servizi della costiera sorrentina a una cooperativa del luogo. E si accontentava, la società pubblica, di ricevere 30mila euro per il periodo compreso dal primo aprile 2012 al 31 ottobre successivo. «L’associata Eav non parteciperà nè ad utili, né a perdite ma solo ed esclusivamente – recita l’accordo tra le parti – al 15 per cento dei ricavi» «su un minimo di 200mila euro di incassi». In cambio però l’Eav forniva 5 bus, il loro rimessaggio, servizi di officina, marketing e comunicazione, 6 dipendenti (distaccati) per l’ufficio turistico a Sorrento e l’assistenza tecnica, legale e assicurativa. «Tratte che incassavano, grazie ai turisti stranieri, non certo portoghesi, 3mila euro al giorno», ragiona un dipendente. Acqua passata? Macché: a distanza di mesi la cooperativa, la Torquato Tasso di Sorrento, nonostante sia scaduto il contratto non ne vuole sapere di restituire i mezzi. E quei 30mila euro l’Eav non li ha mai visti. Se ne sono accorti i curatori fallimentari che hanno presentato un ricorso d’urgenza per riavere i mezzi. E a giorni il giudice si esprimerà sul caso. E qui la faccenda prende due direzioni. Da un lato i conti dei curatori fallimentari, dall’altro il consigliere regionale pd Antonio Marciano che ha seguito i bus per capire la faccenda. Per i primi non c’è dubbio: quei 5 bus servono eccome. Basti sapere che su un parco rotabile totale di 540 mezzi, in circolazione ve ne sono oggi appena 130. Praticamente niente. «Con 540 bus in esercizio ci sono 400 persone in più, figuriamoci con appena 130. Eppure – ragiona sconsolato uno dei curatori fallimentari – negli ultimi bilanci l’8 per cento se ne andava alla voce straordinari. Ma come li facevano se non c’erano nemmeno i mezzi su cui operare?». Appunto. E veniamo ai 5 bus dell’Eav, che l’11 luglio andrà di nuovo all’asta dopo il fallimento, che la cooperativa non vuole restituire «accampando scuse di ogni tipo». Trasportano tranquillamente, senza uno straccio di un contratto perché scaduto, i turisti tra la penisola sorrentina, la costiera amalfitana e il Vesuvio. «Positano by night 18 euro», «Spaghetti night show 20 euro» e «Green line tour 7,50» sono i servizi pubblicizzati dalla cooperativa con il marchio Eavtour negli uffici di Sorrento. D’altronde i bus li continua a mettere l’azienda pubblica, cioè noi, e i turisti di certo non mancano mai. Eppure, secondo il contratto stipulato nel marzo 2012 (che prevedeva pure futuri trasferimenti in elicottero e aereo con un accordo da stipularsi entro il gennaio 2013) tra l’allora ad di Eav Roberto Pepe e quello della cooperativa Alfonso Ronca, prevedeva «la scadenza improrogabile dell’intesa» al 31 ottobre. Poi i bus dovevano tornare a casa. Come no. Infatti il consigliere Marciano i bus di proprietà dell’Eav li ha fotografati in giro tra la costiera e il Vesuvio. «Chissà se l’assessore Vetrella era a conoscenza che l’Eavbus con l’allora amministratore aveva costituito un’associazione in partecipazione con la cooperativa Tasso assai discutibile, rinunciando al trasporto per la tratta Sorrento e altre incluse nella programmazione turistica 2012», ragiona il consigliere regionale. Poi aggiunge: «Quell’intesa era effettivamente vantaggiosa per Eavus tanto da rinunciare al proprio servizio? Possibile che a 7 mesi dalla fine del contratto la cooperativa continui ad utilizzare i 5 automezzi di proprietà pubblica e che erano ad integrazione della sua flotta? E chi pagherà la loro usura? Come è possibile che gli uffici di Eav a Sorrento utilizzino ancora il marchio di una società regionale fallita?». Già. E se quei 30mila euro i curatori li considerano persi, vorrebbero almeno i 5 bus.

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