Una folla commossa di parenti ed amici ha riempito ieri pomeriggio la chiesa di San Renato, a Moiano, nella zona collinare di Vico Equense, per l’ultimo saluto ad Anna Scala, la 56enne uccisa giovedì a Piano di Sorrento dall’ex compagno Salvatore Ferraiuolo. Il 54enne, dopo averla attesa per un’ora, l’ha aggredita alle spalle all’interno di un’autorimessa di via San Massimo infliggendole diversi fendenti con un coltello prima di darsi alla fuga. Poco dopo è stato catturato ai Colli di Fontanelle, a Sant’Agnello, e una volta nella caserma dei carabinieri di Sorrento ha confessato il delitto al pm. Ora è in carcere con l’accusa di omicidio premeditato.
E ieri, dopo l’autopsia, è stato possibile tributare l’estremo saluto ad Anna Scala. In chiesa, accanto ai familiari, c’era il primo cittadino di Vico Equense, Peppe Aiello, e tutti i sindaci della penisola sorrentina, per condannare con voce unanime quello che nel provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Torre Annunziata nei confronti di Ferraiuolo, è stato definito un delitto di “inaudita ferocia”.
Un lungo applauso ha accompagnato il feretro dopo la funzione funebre, officiata dal parroco don Maurizio Esposito, assieme a tutti i sacerdoti di Vico Equense e Piano di Sorrento. Il parroco di Moiano nella sua omelia ha parlato di episodio “inaccettabile e inspiegabile”. Don Maurizio ha anche lanciato un allarme per tutte le vittime: “La violenza equivale non ha mai senso e spesso anche uno schiaffo, una minaccia o una parola sono dei segnali. Non bisogna essere superficiali e dobbiamo essere più attenti ai gesti”.
I familiari di Anna sono rimasti chiusi nel loro dolore ed hanno affidato all’avvocato Giovanni De Gennaro poche parole per chiedere giustizia. “Anna poteva essere salvata – spiega il legale – perché c’erano tutti i segnali per intervenire”.