Una barca su due non rispetta il codice della navigazione o le ordinanze emesse dalle Capitanerie di porto del golfo di Napoli per garantire una estate sicura per bagnanti e diportisti. A lanciare l’allarme è il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che snocciola i numeri che danno il senso dell’emergenza.
“Tra il 28 luglio e il 3 agosto, come disposto in sede di Comitato provinciale per la sicurezza pubblica, si sono svolti serrati servizi di controllo a mare da parte della Capitaneria di porto, della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e della Polizia Metropolitana – spiega il prefetto -. Controllati 245 tra natanti ed imbarcazioni, di cui 113 sanzionati e 2 sequestrati. Sono state inoltre controllate 398 persone e applicate 61 sanzioni per violazioni al Codice della Navigazione e 3 per inidoneità alla guida, controllo etilometro ed ormeggio abusivo”.
Il dato è allarmante: in pratica una imbarcazione su due è risultata non a norma. E proprio per questo lo stesso prefetto ha chiesto un ulteriore stretta: “L’intensa attività messa in campo proseguirà nei prossimi giorni – ha detto – con un ampio dispiegamento di tutte le forze impegnate sulle vie del mare, al fine di contrastare ogni forma di illegalità”. E da oggi sarà in azione in zona anche un elicottero della Guardia Costiera per rendere più incisivi i controlli.
Tocca poi all’ammiraglio Gaetano Angora, direttore marittimo della Campania e comandante della Capitaneria di porto di Napoli, spiegare quali sono le infrazioni più frequenti. Al primo posto il mancato rispetto delle distanze di sicurezza. Per le ordinanze della Guardia Costiera si può navigare oltre i cento metri dalle coste a picco ed oltre i duecento metri dagli arenili.
“È un dato omogeneo per tutta la costa campana e questo dovrebbe aiutare chi si muove verso le isole o nei golfi di Napoli e Salerno o il litorale casertano – sottolinea l’ammiraglio -. Invece, troppo spesso, queste distanze non vengono rispettate. Mentre per le spiagge quasi sempre ci sono segnalazioni e boe di sicurezza, lungo la costa a picco le trasgressioni aumentano”.
Poi ci sono le aree marine protette, le zone completamene interdette alla navigazione. Nelle distanze di sicurezza rientrano anche quelle che si riferiscono alle manovre, ai cambi di rotta, allo spazio di manovra che bisogna lasciare alle barche a vela. Queste disposizioni, forse, le ricorda chi è al timone provvisto di patente nautica. Ben difficilmente ne sa qualcosa chi utilizza natanti con motorizzazioni che non richiedono la patente. E in questo settore rientrano soprattutto i noleggi che, spesso, affidano gommoni o barche a giovanissimi o a gente del tutto inesperta.
Oltre a quelle indicate – sottolinea a riguardo Angora – numerosi sono i controlli che effettuiamo per verificare la correttezza dell’utilizzo delle unità a locazione e noleggio. E spesso troviamo persone non informate su nulla”. Un altro fronte dove si riscontrano molte carenze è quello delle dotazioni di sicurezza. Le imbarcazioni devono avere a bordo strumenti di salvataggio sufficienti per il massimo delle persone trasportabili in base all’omologazione della barca.




