Annunciati durante un evento al teatro Arcimboldi di Milano, i nomi dei migliori ristoranti per l’edizione 2026 delle Guide de L’Espresso. Anche in questo caso la penisola sorrentina non sfigura grazie ad Antonino Cannavacciuolo ed a Fabrizio Mellino che si confermano al top della ristorazione nazionale.
I locali che quest’anno hanno ricevuto il riconoscimento più alto da parte degli esperti de L’Espresso — i cinque cappelli — sono 21. In sei hanno ottenuto il punteggio massimo di 20/20: Osteria Francescana di Massimo Bottura, Cracco di Carlo Cracco, Reale di Niko Romito, Duomo di Ciccio Sultano e, per la prima volta, anche Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo e Madonnina del Pescatore di Moreno Cedroni. Tre sono quelli guidati da chef donne: Antonia Klugmann (L’Argine a Vencò), Jessica Rosval (Al Gatto Verde) e Nadia Santini (Dal Pescatore).
Ma ci sono anche Gian Piero Vivalda (Antica Corona Reale) ed Enrico Crippa (Piazza Duomo), Davide Oldani (D’O), la famiglia Cerea (Da Vittorio), e Nicola e Pierluigi Portinari (La Peca). E ancora: Massimiliano Alajmo (Le Calandre), Riccardo Monco e Alessandro della Tommasina (Enoteca Pinchiorri), Davide Di Fabio (Dalla Gioconda), Mauro Uliassi (Uliassi), Heinz Beck (La Pergola), Fabrizio Mellino (Quattro Passi), e Pino Cuttaia (La Madia).
E poi, accanto ai massimi riconoscimenti, ci sono i premi speciali, pensati per valorizzare talenti capaci di imprimere direzioni inedite alla cucina italiana. Tra questi, il premio come Miglior Giovane è andato a Luca Adobati (Casa Romano) mentre il Miglior Outsider, una novità di quest’anno, è Alberto Gipponi (Dina).
LE MOTIVAZIONI DEI PREMI – I CINQUE CAPPELLI
Antica Corona Reale
Guidato da Gian Piero Vivalda, con Davide Ostorero in sala, l’Antica Corona Reale unisce eleganza francese e cuore piemontese in piatti tecnici e identitari, frutto di sei generazioni di storia.
Piazza Duomo
Enrico Crippa, con la famiglia Ceretto, firma ad Alba una cucina rigorosa e visionaria: estetica d’arte, tecnica estrema e orto biodinamico per un’esperienza che unisce pensiero, forma e gusto assoluto.23 ottobre | Teatro Arcimboldi | Milano
Villa Crespi
Antonino Cannavacciuolo firma a Villa Crespi una cucina emozionale e tecnica, dove Nord e Sud dialogano in armonia. Un’esperienza totale, raffinata e accogliente, affacciata sul Lago d’Orta.
Cracco
Carlo Cracco, con Luca Sacchi ai fornelli, propone nel cuore di Milano una cucina urbana e visionaria: tecnica, tensione estetica e identità moderna per un ristorante che unisce eleganza, provocazione e pensiero.
D’O
Davide Oldani traduce a Cornaredo rigore e sensibilità in una cucina umanistica e contemporanea: piatti equilibrati, creativi e gustosi, dove tecnica e memoria convivono in armonia perfetta.
Da Vittorio
La famiglia Cerea porta avanti l’eredità di Vittorio e Bruna con una cucina sontuosa e impeccabile, dove tecnica, materia e tradizione dialogano in perfetta armonia nel cuore di Brusaporto.
Dal Pescatore Santini
La famiglia Santini incarna da un secolo l’essenza della cucina italiana: armonia, tradizione e territorio in piatti sublimi, serviti con grazia in un’oasi di eleganza e serenità.
La Peca
Nicola e Pierluigi Portinari firmano una cucina di equilibrio e creatività, dove tecnica, materia e stagionalità si fondono in piatti nitidi e golosi, immersi nel calore dei Colli Berici.
Le Calandre
Massimiliano Alajmo intreccia tecnica e poesia in una cucina d’avanguardia e sensibilità rara: piatti autoriali, equilibrati e sorprendenti che rendono Le Calandre un simbolo assoluto d’eccellenza.
L’Argine a Vencò
Antonia Klugmann esprime nei suoi piatti l’anima concreta e spigolosa del Friuli: cucina essenziale, intensa e sincera, dove natura, tecnica e pensiero si fondono in pura autenticità.
Al Gatto Verde
Nell’elegante Casa Maria Luigia, Jessica Rosval intreccia radici emiliane e sensibilità canadese in una cucina raffinata e luminosa, segnata dal fuoco, dall’armonia dei sapori e da creatività colta.23 ottobre | Teatro
Osteria Francescana
Massimo Bottura celebra trent’anni di genio con una cucina che trasforma l’umile in sublime: ironica, colta e visionaria, fonde memoria e invenzione in piatti di rara intensità poetica.
Enoteca Pinchiorri
Riccardo Monco e Alessandro della Tommasina rinnovano con eleganza l’eredità Pinchiorri: una cucina colta e precisa, che unisce tecnica e grazia in un’esperienza d’arte, storia e misura.
Dalla Gioconda
Davide Di Fabio firma una cucina luminosa e sostenibile, dove tecnica ed emozione si incontrano tra mare e collina. Un racconto raffinato e leggero, sospeso sul blu dell’Adriatico.
La Madonnina del Pescatore
Moreno Cedroni, genio inquieto e visionario, reinventa il mare con intelligenza e poesia: una cucina di equilibrio e invenzione, dove anche le spine diventano pura meraviglia.
Uliassi
Mauro Uliassi orchestra una cucina sensoriale e poetica, sospesa tra mare e terra:ricordi, profumi e intuizioni si fondono in piatti di intensità rara e armonia sorprendente.
La Pergola
Heinz Beck eleva l’arte culinaria con rigore scientifico e grazia estetica: una cucina limpida e complessa, dove gusto e benessere si fondono in equilibrio perfetto, sospesi sulla Città Eterna.
Reale
Niko Romito eleva la materia a pensiero puro: una cucina ascetica e luminosa, dove l’essenziale diventa emozione e la semplicità, frutto di rigore assoluto, si fa rivelazione.
Quattro Passi
Fabrizio Mellino rinnova con sensibilità la tradizione di famiglia: una cucina mediterranea luminosa e profonda, dove mare, terra e memoria dialogano con grazia e autenticità.
Piazza Duomo
Ciccio Sultano racconta la Sicilia con mente colta e cuore appassionato: una cucina di memoria e invenzione, dove tecnica, intensità e poesia trasformano ogni piatto in racconto.
La Madia
Pino Cuttaia trasforma la memoria in emozione pura: una cucina intima e simbolica, dove gesti antichi e sensibilità moderna si fondono in un racconto poetico dell’anima siciliana.





