Gli assegnatari dell’housing sociale di Sant’Agnello incontrano i pm: Tempi lunghi

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Oggi flashmob di alcuni assegnatari dell’housing sociale di Sant’Agnello a Torre Annunziata, dinanzi al Tribunale. Il procuratore capo e il pm Ambrosino vista la pacifica manifestazione, anche senza richiesta, si sono gentilmente dichiarati disponibili a parlare con una piccola delegazione dei presenti. “Hanno esposto in modo chiaro la situazione – spiegano i manifestanti – l’immobile in base alle indagini in corso è da considerarsi completamente abusivo e quindi da abbattere. Capiscono la nostra sofferenza, ci invitano a non abbandonarci alla disperazione che può portare ad atti anche non leciti e ci consigliano di costituirci parte civile per un risarcimento. A Sorrento sono stati bloccati prima, a Sant’Agnello è stata sborsata una cifra complessiva di circa 7 milioni e mezzo di euro. Adesso non c’è più spazio alle chiacchiere, al politichese o alle false speranze. Ci possiamo affidare solo alla giustizia ma purtroppo i tempi sono molto lunghi”.

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Intanto il dottor Piergiorgio Sagristani, sindaco del Comune di Sant’Agnello, visto il clamore mediatico degli ultimi giorni e le iniziative di queste ore sulla vicenda dell’housing sociale ha rilasciato la seguente dichiarazione: Sono il sindaco del Comune e di professione faccio il pediatra. Ho sempre avuto ed ho un profondo rispetto per le competenze tecniche specialistiche che sono intervenute nel complesso iter che ha portato al rilascio del permesso a costruire per il progetto di housing sociale.

La richiesta di realizzare il progetto, da parte dei proprietari del suolo, è stata accettata dopo le verifiche dei tecnici competenti. Ribadisco che l’housing sociale in via Monsignor Bonaventura Gargiulo è nato dall’esigenza di assicurare una abitazione ai residenti che ne erano privi, senza oneri per il Comune, e con la possibilità di recuperare, alla disponibilità pubblica, un agrumeto di 8mila metri quadrati. Gli assegnatari, per la quasi totalità, sono residenti a Sant’Agnello, fatta eccezione per gli appartenenti alle forze dell’ordine.

In questa vicenda, avverto la necessità morale di ribadire ancora una volta il mio profondo rispetto per le istituzioni e, nello specifico, per la magistratura sia inquirente che giudicante. Comprendo umanamente l’esasperazione degli assegnatari pur non condividendo talune iniziative. Ritengo che si debba attendere l’esito dell’indagine con l’incrollabile certezza nella onestà intellettuale delle istituzioni e dei suoi rappresentanti. Quando saranno formulate le contestazioni definitive mi impegno, sin d’ora, a verificare le accuse anche per tutelare la posizione dell’amministrazione e, soprattutto, degli assegnatari al fine di poter, poi, compiutamente assumere tutte le iniziative del caso”.

In basso i video delle proteste degli assegnatari:


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