SORRENTO. Giudice di pace sì, giudice di pace no. La questione riguarda il personale, chi deve accollarsi le spese e, soprattutto, se quelle spese incidono sull’equilibrio di bilancio dei Comuni. Al di là delle posizioni, comunque, quello che emerge con assoluta evidenza è l’incapacità dei sindaci dei Comuni della penisola sorrentina di avere una strategia comune. E così si assiste a spettacoli francamente poco edificanti dove gli unici interessi veramente in gioco sono quelli che riguardano il proprio orticello. Si vuole che il Giudice di Pace resti a Sorrento? Si vuole evitare ai cittadini della penisola di andare a Torre Annunziata solo per presentare un ricorso? Ebbene bisogna lavorare tutti insieme intorno al risultato. Se anche questo obbiettivo fallisce sarà la conferma, l’ennesima, che il bene comune in penisola sorrentina non è quello della collettività.
Giudice di pace, vincono le divisioni
