Gare da più di 100 km, è di Sant’Agnello il “sognatore che corre”

“Un sognatore che corre”. È così ama definirsi Natale D’Esposito, atleta della Sorrento Runners. Classe ’79, fisioterapista di Sant’Agnello, sposato con due figli, una persona normale, uguale a tanti altri, ma con un grande sogno, cioè correre il più a lungo possibile e con tanto dislivello in montagna.

“Quest’anno avevo un obiettivo, i 100 km, finora la mia distanza più lunga era stata 73 km, ma per il 2024 volevo arrivare e superare quella distanza, ed arrivare a 100 km. Infrangere un muro che due anni fa mi sembrava insormontabile. Distanza che per quest’anno, almeno al momento, ha toccato ben 3 volte a Radda in Chianti alla Chianti Castels 103 km, a Cortina alla Lavaredo Ultra Trail 122, e pochi giorni fa a Bronte alla Etna Extreme 101 km, ed attendiamo novembre per il Trail del cinghiale sempre 100 km in Toscana. Tutte gare con un dislivello che va dai 2.500 ai 5.800 metri”.

Tutte competizioni che oltre ad un allenamento fisico, con ore ed ore di corsa e camminata nei boschi o su per sentieri, hanno bisogno di un altrettanto supporto alimentare, ed una grande motivazione. Spesso queste gare partono o si corrono di notte, in luoghi che il più delle volte non si conoscono, salendo e scendendo montagne, mulattiere, boschi.

“Da solo non ci sarei mai riuscito, nel mio team c’è il mio preparatore Mario Maresca, e la nutrizionista Diana de Falco, il collega ed amico fisioterapista Gennaro Amitrano. È tutto merito loro se riesco in tutte queste imprese, io ci metto solo cuore testa e gambe”, confida Natale D’Esposito.

Gli allenamenti si svolgono prevalentemente sui monti Lattari, che abbracciano la penisola sorrentina, il sentiero CAI 300 , monte Faito ed il Sentiero degli Dei. Tutti posti di una bellezza inaudita. “Ho avuto la fortuna di ammirare sui sentieri dei miei allenamenti albe e tramonti di una bellezza unica, ma li ho corso anche col freddo, caldo, pioggia, nebbia, giorno e notte, tutte condizioni meteo che posso trovare durante le competizioni, anzi più sono estreme, più sono allenanti – spiega l’atleta -. Lo scorso inverno ho fatto anche un corso di sopravvivenza, perché quando sei da solo, e sei in montagna o in luoghi che non conosci, devi cavartela da solo”.

“La passione per questo sport è nata per caso, dopo il lockdown del 2020, non c’erano competizioni in giro, quindi mi son trovato con gli amici runners Aniello e Speranza, a correre nella valle delle ferriere ad Amalfi. Fu amore a prima vista. Io che di solito correvo la mattina presto per strada, mi sono trovato a correre in mezzo alla natura tra boschi e ruscelli, a respirare aria pura, da lì richiamo della natura è stato fortissimo. Ho iniziato a fare le prime competizioni su sterrato, poi le mie caratteristiche fisiche, più portate alla resistenza che alla velocità, hanno fatto il resto, e man mano ho iniziato ad abbracciare il sogno dei 100 km.

Anche se, adesso il sogno inizia a diventare più grande, e già si pensa di aumentare ancora di più il numero dei km, spero che il prossimo anno, possono salire a 160, sempre in Toscana nella val d’Orcia ad aprile. Il messaggio che voglio lanciare ai più, è di rincorrere i propri sogni, impegnarsi e fare di tutto per realizzarli”, conclude D’Esposito.

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