Il tour estivo di presentazioni del nuovo romanzo di Raffaele Lauro “Don Alfonso 1890 – Salvatore Di Giacomo e Sant’Agata sui Due Golfi” si è concluso l’altro giorno ad Agerola con un magistrale discorso di don Alfonso Iaccarino, sulla difesa della cucina mediterranea e sulla cultura dei territori della Penisola Sorrentina, da salvaguardare ad ogni costo.
“La cucina mediterranea, come mi ha insegnato Gualtiero Marchesi – ha puntualizzato lo chef pluristellato – risulta, oggi più di ieri, minacciata dalla omologazione dei prodotti alimentari delle grandi multinazionali, alla lunga nocivi anche alla salute, e dalla saccenteria di alcuni giovani cuochi, i quali, suggestionati da qualche loro apparizione televisiva di troppo, si sentono già stelle della cucina mondiale, a soli vent’anni. La cucina mediterranea impone umiltà, studio, esperienza, amore, cultura del territorio e dialogo con i prodotti genuini della terra”.
La manifestazione agerolese, organizzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Mascolo, è stata moderata vivacemente dallo scrittore-giornalista Flavio Pagano, che ha sottolineato, in particolare, come la figura di un politico-intellettuale, colto come Lauro, uomo di pensiero e di azione, sia divenuta sempre più rara e costituisca un’assoluta eccezione nell’attuale panorama politico nazionale. Al centro del dibattito la storia di Agerola, vero e proprio paradiso terrestre, in cui lo stesso poeta, Salvatore di Giacomo, si rifugiò.
Regina Milo, assessore alla Cultura, dal canto suo, ha tracciato un appassionato excursus storico sulle personalità della politica e dell’arte, non soltanto il poeta Salvatore Di Giacomo, il drammaturgo Roberto Bracco e il compositore Francesco Cilea, le quali, in più di un secolo, dalla seconda metà dell’Ottocento, hanno amato e soggiornato ad Agerola, come fosse un paradiso terrestre ritrovato, e hanno espresso, verso una terra benedetta, sentimenti di autentica gratitudine.
Centrale è stato l’intervento-quadro di Graziano Maresca, il quale, nell’illustrare i contenuti più significativi del romanzo (la questione meridionale post-unitaria, l’emigrazione giovanile verso le Americhe e la figura emblematica di don Alfonso Costanzo Iaccarino, caratterizzata da tenacia, fantasia e forza morale, qualità ereditate dal nipote Alfonso), si è soffermato sul clima culturale dell’epoca, sul Futurismo, sul superamento del concetto tradizionale di tempo e sulla rivoluzione di Albert Einstein.
Il sindaco Mascolo, infine, ha rivendicato i successi della sua politica amministrativa per la promozione dei valori del territorio e le affinità tra la dimensione policentrica di Agerola e quella di Massa Lubrense (Il Sentiero degli Dei parte da Agerola e trionfa su Monte San Costanzo!), ricordando una storica missione a Londra, nel 2004, insieme con don Alfonso Iaccarino e con l’assessore regionale di allora, Teresa Armato, per la presentazione di un ambizioso progetto sulla sentieristica campana, rimasto poi del tutto irrealizzato.
L’autore, nel ringraziare il suo pubblico, ha esaltato, ancora una volta, lo spirito del suo nuovo romanzo e della sua opera narrativa, dedicata al più ricco bacino di bellezze naturali del mondo: “I miei libri vogliono essere un monito per tutti, politici, amministratori locali, imprenditori e cittadini, a sottrarre questo antico e nobile patrimonio di civiltà ad ulteriori interessi speculativi, perché rischierebbe di esserne distrutto”.