In vigore da oggi la nuova stretta attesa da milioni di cittadini stanchi di telefonate moleste a tutte le ore del giorno e della notte. Entra in funzione il nuovo filtro anti-spoofing che punta a bloccare le chiamate provenienti da numeri mobili italianI che italiani non sono. Un passo avanti nella lotta al telemarketing selvaggio, anche se le associazioni dei consumatori avvertono che “non sarà la soluzione definitiva”.
È la seconda fase del piano Agcom che segue il primo intervento del 19 agosto, quando era già scattato lo stop ai finti numeri fissi. E i dati spiegano bene l’urgenza: ogni anno in Italia circolano 15 miliardi di telefonate commerciali, per un business che vale almeno 3 miliardi di euro.
Vediamo come funziona. Da oggi, ogni chiamata che parte dall’estero usando un numero mobile italiano, verrà controllata in tempo reale. Il sistema verificherà se quella numerazione esiste davvero, a quale operatore appartiene e, soprattutto, da dove sta chiamando. Se risulta in roaming regolare, la telefonata passa. Se invece il sistema rileva una numerazione falsificata, la linea viene tagliata automaticamente. In pratica, gli utenti non vedranno più squilli con prefissi italiani creati ad hoc per ingannare chi risponde.
Il fenomeno non è solo fastidioso, è costoso. Nel settore luce e gas, secondo le stime, le pratiche aggressive e i contratti attivati tramite telefonate truffaldine portano i clienti a pagare dal 10 al 20% in più rispetto alle normali tariffe. Un danno da circa 2 miliardi di euro l’anno. E la stretta non finisce qui. Con la delibera del 6 novembre, l’Agcom ha allargato ancora il perimetro del blocco includendo anche numerazioni per servizi mobili specializzati, come linee satellitari o dispositivi machine-to-machine, spesso sfruttati per mascherare l’origine delle chiamate.





