“La cucina italiana è patrimonio mondiale Unesco. Una notizia che tocca il cuore e che parla di tutti noi”. Ad evidenziarlo è Antonino Cannavacciuolo chef di Vico Equense pluristellato Michelin e multipremiato dalle guide gastronomiche di tutto il mondo e volto noto della tv dove conduce seguitissimi programmi come Masterchef e Cucine da incubo.
“Per noi italiani la cucina non è solo un insieme di ricette: è famiglia, sono radici, è il modo in cui raccontiamo chi siamo – sottolinea ancora Cannavacciuolo -. È il rumore del cucchiaio nel pentolone della domenica mattina, l’odore del ragù che invade la casa, le mani delle nostre mamme e delle nostre nonne che, senza accorgersene, ci hanno insegnato l’amore prendendosi cura di noi attraverso il cibo, il nutrimento”.
“Questo riconoscimento dell’Unesco ci invita a ripercorrere la nostra storia e la nostra geografia – spiega lo chef -. Pensando agli artigiani, agli agricoltori, agli allevatori, ai pescatori: donne e uomini che ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, hanno costruito il valore più grande della nostra cucina: la verità dei prodotti, la pazienza dei gesti, la forza dei territori”.
“È un orgoglio immenso, ma anche una responsabilità – mette in chiaro -. Rispettare le materie prime e le persone. Proteggere le tradizioni. Continuare a innovare senza perdere di vista ciò che siamo. È un invito a guardare avanti con radici profonde. Perché la cucina italiana non è un ricordo del passato: è un patrimonio vivo, che cresce ogni giorno nelle case, nelle trattorie, nei ristoranti, nelle mani di chi lavora con amore e nelle idee di chi porta avanti questa storia. Ed è proprio da lì, dalle nostre origini, che tutto è iniziato e che dobbiamo continuare a camminare”.





