Conto alla rovescia per la demolizione dell’ecomostro di Alimuri

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VICO EQUENSE. Si avvicina il momento dell’intervento delle ruspe. Il Comune di Vico Equense ha varato due provvedimenti che rappresentano un passo in avanti determinante per chiudere una vicenda che va avanti da 50 anni. Si tratta dell’accertamento e presa d’atto dell’illegittimità dell’immobile, con l’adozione del conseguente provvedimento di demolizione diretta del manufatto e dell’avvio del procedimento per l’annullamento dell’accordo stipulato nel luglio 2007 tra i vari enti e la proprietà Saan.

“Il primo documento – spiega l’assessore Antonio Elefante – abilita, da questo momento, all’avvio delle procedure di gara per la demolizione, operazione che sarà espletata in tempi brevissimi. Il secondo pone fine, in via definitiva, a ogni dubbio circa la correttezza e la trasparenza del procedimento di demolizione, liberandoci dal vincolo con la società proprietaria”. 
Lo scheletro di cemento che da anni rovina il paesaggio della costiera presto non ci sarà più. L’atto porta la firma dell’architetto Pietro Paolo Fusco, nominato responsabile del settore urbanistica soltanto pochi giorni fa dal sindaco Gennaro Cinque. Un neo-funzionario e un neo-assessore, dunque, per risolvere la faccenda Alimuri. Con il documento è stato disposto “che il Comune di Vico Equense provveda direttamente alla demolizione delle opere realizzate in località Alimuri-Conca e al ripristino dello stato dei luoghi”. L’immobile, infatti, risulta eseguito in “totale difformità e variazione essenziale rispetto all’unico titolo abilitativo paesaggistico valido esistente a riguardo”.

L'ecomostro di Alimuri

L’ecomostro di Alimuri

“Fino ad ora è stata seguita una strada sbagliata – ha affermato il sindaco Cinque – poiché basata su un presupposto falso. Si è sempre cercato l’accordo con i proprietari, dando per scontata la legittimità dell’opera. Abbiamo, invece, scoperto, grazie all’accurato lavoro dell’assessore Elefante, che l’immobile non è conforme all’unico titolo paesaggistico rilasciato nel 1963. Quindi andremo velocemente avanti in questa direzione”.

Il Comune ha inviato ieri alla società Saan l’avviso di avvio del procedimento finalizzato all’annullamento dell’accordo stipulato: la costruzione è illegittima, quindi il patto è basato su un presupposto errato e pertanto va annullato.

Una ricostruzione dei fatti su cui la Saan avanza dubbi, mentre i suoi legali sarebbero già al lavoro per preparare i ricorsi.

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