Un amico di vecchia data di SorrentoPress ha voluto condividere con la nostra redazione ed i lettori l’episodio accaduto oggi nella zona del borgo dei pescatori di Marina di Puolo. Ci ha pregato di non rendere noto il suo nome, una richiesta che assecondiamo volentieri considerato che in questa storia sono altri i personaggi che meritano di ricevere il giusto plauso, seppure nell’anonimato.
Ecco l’accaduto:
Stamattina, di ritorno – da pochi giorni – dalle tranquille e già fresche latitudini scandinave, abbiamo deciso di andare a trascorrere qualche ora di tranquillità a Puolo. Detto, fatto.
Mare mosso, ma non agitato, sole dolce e non aggressivo come nei mesi scorsi, spiaggia scarsamente popolata rispetto a qualche settimana fa.
Insomma si profilava all’orizzonte una bella giornata settembrina.
Ma, non avevamo calcolato il cosiddetto “mare di sotto”!
Ci siamo tuffati, mia moglie ed io, e siamo arrivati con una certa facilità alle boe che delimitano il territorio marino consigliato ai nuotatori.
Il ritorno verso riva è stato diverso.
Dopo alcune bracciate, mia moglie ha avuto delle difficoltà a mantenere il suo galleggiamento e ad avanzare verso la riva.
Non riusciva ad assumere una posizione (a pancia sotto) che le consentisse di nuotare verso riva.
Mi chiedeva di spingerle le gambe sotto che, invece, continuavano a comportarsi come se avessero un salvagente che le riportavano a galla.
Ha incominciato a bere e, da quel momento in poi è stato il panico; gridava che non riusciva a respirare e di chiamare aiuto visti i miei vani tentativi di riportarla verso riva.
Ma eravamo troppo distanti ancora da riva ed il rumore del mare avrebbe impedito di far arrivare le nostre voci a riva.
Per aiutarla l’unica cosa che riuscivo a fare era quella di spingerla in avanti, verso riva, guandagnanfo così, centimetro su centimetro.
Il suo panico cresceva e cominciavo a stancarmi anche io.
Ad un certo punto abbiamo gridato e gesticolato fin quando un quarantenne, più o meno, ci ha visto.
Ha portato immediatamente la sua bambina, con la quale stava giocando, a riva.
Ha dato l’allarme e si è rigettato in mare venendo verso di noi,
Un ragazzo lì presente con la maglia rossa di bagnino ha capito immediatamente e, dopo essersi tolta la maglia, si è precipitato in mare.
Prima il signore e, subito dopo lui, sono arrivati ed hanno trascinato mia moglie verso riva portandola di peso verso un lettino che il suo proprietario, romano di origini napoletane, ha ceduto.
Insomma un tranquillo giorno, che poteva diventare tragedia, si è riconvertito in normalità.
Ovvi i nostri ringraziamenti a questi personaggi che, ognuno a modo suo, aveva collaborato per la buona riuscita dell’impresa.
C’è da aggiungere che il bagnino, secondo me neanche ventenne, nell’impeto dell’azione aveva perso in mare i suoi occhiali da vista.
Immediato ed imperioso è scattato in noi il desiderio di contribuire tangibilmente ad un risarcimento per il bene primario perduto.
Abbiamo dovuto sudare le proverbiali sette camicie per far sì che accettasse e, alla fine di una lunga trattativa – aiutato da mia figlia – dove ho dovuto sfoderare tutte le poche doti dialettiche che la scuola mi ha fornito, ha accettato; ma sempre con una certa riluttanza.
Siamo tornati sui nostri lettini e ci stavamo riprendendo dai foschi pensieri che si erano impossessati delle nostre menti quando, dopo circa un’oretta, ci compare davanti Raffaele (così si chiama questo ragazzo) che con fare trionfante ci mette a parte della sua contentezza.
Aveva vinto la sua ulteriore battaglia con il mare.
Era riuscito a ritrovare i suoi occhiali da vista.
Eravamo contenti tutti ma, come per incanto, il nostro sorriso è stato liquefatto.
Era venuto da noi per restituirci il piccolo benefit che gli avevamo voluto offrire per la sua perdita, adducendo la motivazione che immagino ma, ancor più, affermando con orgoglio che
“lui era così, alla vecchia maniera”!!!
Mi ha commosso questo ragazzetto.
Mi ha riportato alle mie letture infantili del libro “Cuore”.
Ma, mi chiedo, è possibile che – oggi – esistano ragazzi così?
Esistono. Scoviamoli. Sono molto migliori di tanti adulti!





